Black Skylands – Recensione

Sviluppatore: Hungry Couch Games Publisher: TinyBuild Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS4) Genere: Azione/Avventura Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 19,99 € Italiano: No

Dopo un periodo di early access, l’interessante Black Skylands arriva su PlayStation: abbiamo realizzato per voi una ricca recensione del titolo di Hungry Couch Games. Pubblicato con il supporto di TinyBuild, il gioco promette tanta azione, una trama intrigante e battaglie aeree. Continuate a leggere per scoprire se le premesse sono state rispettate.

Aspya ha bisogno di voi!

Quando si pensa agli sparatutto, difficilmente vengono in mente trame intricate. Solitamente l’obiettivo è quello di sputare dalle proprie armi milioni di proiettili contro altrettanti nemici. Titoli come Call of Duty e Battlefield provano comunque a raccontare storie con colpi di scena degni di un film, cercando di offrire qualcosa più che semplice azione.

Ecco perché stupisce ma non del tutto la scelta che Hungry Couch Games ha fatto con il suo Black Skylands. Trattandosi di un open world action-adventure top-down shooter, infatti, il gioco non si dimentica di raccontare una storia intrigante. Nel continente fluttuante di Aspya vestiremo i giovani panni di Eva, una ragazza il cui padre è a capo di una fazione chiamata Earners.

Da sempre contrapposti ai pirati Falcons, capitanati dal violento Kain, i gruppi vivono in uno stato di equilibrio. Tutto è destinato a cambiare quando il papà di Eva dapprima ruba un uovo della misteriosa creatura chiamata “lo Sciame” (The Swarm, nel gioco), poi fa morire l’essere scatenando l’ira degli alieni.

Questo dà il via a una serie di eventi che porteranno, nel giro di sette anni, alla creazione di tensioni tra gli Earners e i Falcons: starà (ovviamente) a Eva mettere a posto la situazione e se possibile fermare lo Sciame e Kain, riportando la pace ad Aspya. Il tutto combattendo, volando e schivando i già citati milioni di proiettili.

Il gameplay di Black Skylands

Come è facile immaginare, dietro una trama così arzigogolata, fatta di tensioni, conflitti e battaglie contro gli alieni si nasconde un’anima da gioco d’avventura. Non stupisce quindi che Black Skylands si presenti come un open world in cui girovagare sulle varie isole che compongono Aspya.

Per spostarsi, Eva può fare affidamento sulla nave volante regalatagli dal padre che, in pieno stile steampunk, si muove con palloni d’aria e potenti reattori. Gli spostamenti richiederanno un po’ di pratica, complici comandi che contemplano scatti e virate, ma risultano sufficientemente intuitivi.

Questo si rivela fondamentale per gestire gli scontri aerei, uno dei due punti cardine del gameplay del gioco. Di tanto in tanto incontreremo navi nemiche contro cui dovremo combattere, usando le armi equipaggiate sul nostro vascello. Che sia usando cannoni o mitragliatrici, lo scopo sarà quello di sopravvivere abbattendo i nemici.

Il nostro velivolo necessiterà poi di munizioni e carburante, oltre che di riparazioni. Potremo conservare le risorse nell’abbondante stiva oppure fermarci da un comodo benzinaio volante, per ricaricare le nostre scorte ed essere pronti a nuove, intense avventure.

Potenza di fuoco

I più attenti avranno notato che tra i 200 generi indicati per Black Skylands troviamo anche “top-down shooter”. Questo perché durante l’esplorazione delle porzioni di terra, il gioco si trasformerà in un mix tra Hotline Miami e i vecchi Grand Theft Auto. Una visuale a volo d’aquila mostrerà Eva, intenta a usare le sue armi da fuoco per eliminare i nemici.

Che si tratti di umani o alieni, tutti saranno carichi e aggressivi, pronti a farci la pelle. Fortunatamente Eva dispone di un arsenale di tutto rispetto (e di un attacco in mischia) per prendersi cura di chi gli sbarrerà la strada. Le sezioni sparatutto sono in stile twin-stick shooter, con la levetta sinistra deputata al movimento, la destra alla mira e i grilletti al fuoco.

In generale, complice anche l’ottima fluidità del titolo, le battaglie in Black Skylands si rivelano frenetiche e divertenti, con un’enfasi durante gli scontri con i boss. Molto utile anche il rampino, disponibile fin da subito, che consente rapido spostamenti e il superamento di baratri. Lo stesso dicasi per una schivata fondamentale per evitare colpi in arrivo.

Ogni area nasconde inoltre oggetti utili per creare oggetti e riparare la nostra base, la Fathership, costruendo persino negozi e strutture come in un gestionale alla Stardew Valley. Tutti gli elementi si amalgamano molto bene, senza dare al giocatore la sensazione che l’uno o l’altro genere siano predominanti o trascurati. La presenza di vari livelli di difficoltà aiuta inoltre a impostare la sfida sulla base della propria abilità.

Il comparto tecnico di Black Skylands

Battaglie aeree, terrestri e persino elementi di crafting e gestionali. Black Skylands è un gioco che sembra avere tutto e anche di più. Non stupisce quindi che, per far fronte a così tanti elementi, i ragazzi di Hungry Couch Games abbiano deciso di puntare su una grafica in pixel art che non appesantisse troppo il gioco. La scelta si rivela azzeccata, mantenendo tutto sufficientemente fluido ma anche chiaro. Questo anche perché la qualità generale si rivela buona, senza scadere nello stantio ma offrendo ambientazioni varie e molto colorate.

Non solo il design del mondo di gioco, ma anche quello dei nemici è interessante. La varietà di avversari è buona, sia per quanto riguarda i normali minions presenti nelle mappe open world, sia per quanto riguarda i boss. Lo stesso dicasi per le navi, di vario tipo e con diversi pattern d’attacco, che contribuiscono ad animare i cieli altrimenti vuoti se non per qualche roccia fluttuante e poco altro. La sensazione generale, comunque, è che Aspya sia un mondo vivo e pulsante, sempre pronto a regalarci sorprese.

Buona, come già anticipato, la fluidità generale del gioco, così come la longevità generale. Completare la campagna principale dando magari spazio a qualche missione secondaria richiederà circa una ventina di ore. Bisognerà quindi girovagare per parecchio tempo tra le isole fluttuanti di Aspya, senza contare che i più diligenti vorranno liberare tutte le aree dagli invasori (puntando magari a sbloccare tutti i trofei del gioco).

Chiudiamo la nostra analisi parlandovi di una colonna sonora piacevole e mai troppo invadente, che riesce ad accompagnare al meglio l’avventura e che è costellata, come è giusto che sia, di effetti legati alle varie armi, ben caratterizzate. Quello che stona è l’assenza di un doppiaggio dei personaggi, che avrebbe fatto la differenza a livello narrativo. Da sottolineare anche che Black Skylands non è stato localizzato in italiano: per comprendere la storia sarà quindi necessaria una buona conoscenza dell’inglese.

Il Platino di Black Skylands

Contrariamente a quanto si possa pensare apprendendo che il titolo di Hungry Couch Games è un’avventura open world, la lista trofei di Black Skylands non nasconde al suo interno insidie esagerate o richieste di difficile comprensione. Per arrivare al Platino sarà infatti necessario liberare tutte le isole, trovare i collezionabili e ovviamente completare la storia. Niente di complesso, ma mettete in conto un buon numero di ore per riuscire ad agguantare questa fluttuante coppa blu.

VERDETTO

Il periodo di early access su Steam è servito ai ragazzi di Hungry Couch Games per affinare la loro opera. Il risultato è un prodotto maturo, che arriva su PlayStation portando con sé un ottimo mix di generi in cui nessun prevale sull'altro o lo oscura. Black Skylands si è rivelata un'avventura open world divertente e ricca di charme, ambientata in un mondo tutto da scoprire e dove dietro ogni angolo si cela una battaglia sempre più intensa. Le sezioni sparatutto sono immediate e divertenti, con particolare enfasi sugli scontri con i boss. Forse la parte gestionale risulta leggermente sotto tono rispetto alle altre, ma se amate i top down shooter in stile Hotline Miami e non disdegnate un po' di sana esplorazione, Black Skylands saprà regalarvi emozioni. Saltate sulla nave di Eva e abbattete qualche nave pirata, non ve ne pentirete.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.