Handheld & SmartphoneCina: i minorenni non potranno più sfondarsi sui videogiochi (almeno teoricamente)

Cina: i minorenni non potranno più sfondarsi sui videogiochi (almeno teoricamente)

Una notizia che sta girovagando sul web da un paio di giorni racconta di una rivoluzione normativa che avverrà, con molte probabilità, nel Paese più popolato al mondo: la Cina.

Generatrice dei migliori videogiocatori di molti eSport sia per motivi probabilistici che per la mole di tempo che i cinesi dedicano alle proprie passioni (anche al di fuori dell’ambito videoludico), la Cina, o meglio il legislatore cinese, ha deciso improvvisamente di imporre paletti ai minorenni nell’ambito dei videogiochi, visti come un ostacolo alla sanità mentale, alla vista e alle prospettive negli studi in caso di dipendenza.

Nello specifico, i tre vincoli cui saranno sottoposti i giovani cinesi sono i seguenti:

  • non potranno giocare più di novanta minuti al giorno ai videogiochi. Il limite di tempo si estende a centottanta nel week-end;
  • non sarà più possibile giocare fra le 22:00 e le 8:00, anche in occasione dei festivi;
  • sarà presente un tetto massimo di spesa mensile per le microtransazioni pari a circa cinquanta euro.

Le regole sono estremamente stringenti e probabilmente verranno raggirate dalla massa, anche e soprattutto perché sarà molto complesso riuscire a sviluppare adeguati sistemi di controllo per tutta la popolazione.

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Giovanni Paolini
Catalizzatore di flame sul web e drogato seriale di fantacalcio, Giovanni vede il videogioco come un'espressione artistica piuttosto che come un mero intrattenimento privo di contenuti significativi. Per questo motivo, ripudia il 90% dei AAA e si tuffa sfacciatamente nel mercato indipendente, rimanendone il più delle volte scottato seppur senza rimorsi. Amante della musica di qualità, delle narrazioni articolate e di design ispirati, si è tuttavia mostrato fin dall'adolescenza ossessivamente attratto dai personaggi femminili antropomorfi, mistici o animati, universalmente conosciuti come waifu. Rappresenta orgogliosamente la vena toscana del Bit.