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Bloodborne, analisi della colonna sonora del capolavoro From Software

Francesco di Fortunato è un esperto musicale che ha un canale Youtube di indubbio pregio, molto interessante per chi è appassionato di arte, musica e videogiochi (ma non solo). L’ultimo video è sul capolavoro di From Software, Bloodborne, del quale viene fatta una analisi precisa e puntuale su vari aspetti della colonna sonora.

Da grande amante del gioco non ho potuto non ritornare con la mente alle lunghe ore di caccia e alla ricerca del prossimo boss da battere. Andiamo quindi a vedere ciò che Francesco ha saputo spiegare nel suo video.

Le origini della colonna sonora di Bloodborne

La colonna sonora di Bloodborne è stata composta da sei persone (Ryan Amon, Michael Wandmacher, Cris Velasco, Tsukasa Saitoh, Yuka Kitamura, Noboyoshi Suzuki), ed è stata prodotta da gruppi di lavoro divisi tra tre continenti (America, Europa, Asia). È stata registrata a Londra, agli Air Studios e agli Abby Road Studios come è possibile vedere in questo video ufficiale PlayStation. La musica è generalmente cupa, aspra, definita da figure musicali particolari che fanno dei rimandi alla musica del novecento e alla sonorità tipiche delle colonne sonore della filmografia horror.

Sono presenti numerosi temi e brani che vengono analizzati, e il primo è denominato Omen. Si tratta del tema che apre il gioco, udibile praticamente da subito.

Omen, dove tutto inizia

Il brano comincia in Do minore e mette in musica la simbologia del gioco, mediante una sequenza armonica interrotta. Viene chiaramente percepito lo sforzo, la cupezza e la tenebrosità dell’atmosfera. Subito dopo la melodia intona un tritono, ossia un intervallo di tre toni tra due note, che il nostro orecchio musicale percepisce come strano, paradossale e irrisolto. Questo intervallo è anche chiamato “diabolus” e rappresenta perfettamente atmosfere orripilanti, malefiche.

Il brano accumula tensione, sempre verso una risoluzione che naturalmente una ascoltatore cerca e aspetta. Questa però non arriverà mai, rimanendo aperta con una voce sconsolata, nella migliore maniera possibile, cioè quella che anche Bloodborne fa continuamente nel suo gameplay.

Il Sogno del Cacciatore, il limbo eterno

Il Sogno del Cacciatore ha un brano minimalistico, basato su lunghe e calme note di Viola. La Viola è un Violino più grande e che fornisce note più basse, quasi malinconiche. C’è anche una voce femminile nel brano, che rappresenta l’automa, presenza sospesa tra la vita e la morte, così come il sogno stesso. Anche questo brano si trova a essere fortemente simbolico.

Bloodborne, analisi della colonna sonora del capolavoro From Software

La Bestia assetata di Sangue

Il tempo del brano è inusuale, asimmetrico, che suona sbagliato all’orecchio, e mima in maniera perfetta l’andatura claudicante, zoppa della Bestia. Il ritmo è martellante, barbarico, sincopato, basato su una ripetizione ossessiva di moduli particolari. Ricorda molto lo stile di Igor Stravinskij, compositore del 1900.

Rom, il Ragno ottuso

Il brano che accompagna la bossfight di Rom è particolare, strascicato, con un violino stonato che sale e scende il pentagramma in maniera glissante, oscillante, senza senso. Un po’ a rappresentare la particolarità di Rom stesso, un essere ottuso, folle ma completamente (o quasi) inerme ai nostri colpi.

Bloodborne, analisi della colonna sonora del capolavoro From Software

Ebrietas, la figlia del Cosmo

Il brano è fortemente influenzato dallo stile gotico e gregoriano, con massiccio uso di potenti cori polifonici. Infatti, l’organico vocale dell’orchestra è corposo, potente, con ben 8 bassi, 8 tenori, 8 contralti e 8 soprani. L’elemento gotico e medioevale è reso mediante i testi in latino e alle linee melodiche monodiche.

Micolash, il Signore dell’Incubo

Chi ha giocato il titolo e affrontato questo Boss conoscono bene l’ambiente fatto a scale in cui dovremo inseguire Micolash. La colonna sonora si dimostra ancora calzante, con lunghe progressioni ripetute sempre più alte, più volte, per poi tornare verso la base in una lunga scala discendente.

Bloodborne, analisi della colonna sonora del capolavoro From Software

Ludwig, la Spada Sacra

Lo scontro con Ludwig è accompagnato da un brano dalle forti tinte horror, con armonie dissonanti, atonali, cori che cantano su melodie a loro volta dissonanti, in palese contrasto tra loro, che suonano angoscianti, tenebrose, ansiose. Lo stesso stile si trova nelle musiche che racconano gli orrori del Novecento, come quelle di Arnold Schönberg.

Siamo arrivati alla fine dell’analisi di Bloodborne e della colonna sonora del capolavoro di From Software. Se vi fosse tornata voglia di giocarci e doveste ancora sbloccare il Platino, ecco a voi la nostra Guida ai Trofei. E se voleste vedere come potrebbe essere il gioco su PS5, ecco il lavoro di un modder che ha aggiornato il trailer di gioco.

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Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.