Home ConsoleNews PS5DRAGON BALL: Sparking! Zero non avrà il multiplayer locale?

DRAGON BALL: Sparking! Zero non avrà il multiplayer locale?

L’annuncio di DRAGON BALL: Sparking! Zero ha esaltato tutti i fan della serie Budokai Tenkaichi. L’hype è cresciuto ancora con il trailer dedicato alla leggendaria battaglia tra Goku e Vegeta. Tuttavia, in queste ore, ha fatto strada un annuncio che potrebbe parzialmente frenare questo entusiasmo.

In una recente intervista realizzata da due streamer (SofianLaGeek e Yekais) con alcuni sviluppatori di Spike Chunsoft, sono emerse delle informazioni piuttosto interessanti. Fra migliorie grafiche, la copertina del gioco ispirata allo stile Nakatsuru e altri dettagli minori relativi allo sviluppo del gioco, la notizia che ha scosso un po’ tutti riguarda la probabile assenza del multiplayer locale in split-screen. Perché possibile? Perché, stando a ciò che emerge dall’intervista, Spike Chunsoft starebbe cercando di negoziare con Sony e Microsoft l’implementazione di questa componente.

Le ipotesi secondo cui i due colossi del gaming si siano opposti alla modalità multigiocatore locale sono prevalentemente due. Quella più maliziosa suggerirebbe un’opposizione volta a “costringere” una vendita superiore di console, essendovi l’impossibilità di giocare in più giocatori su una sola console. Quella però più credibile risiede nei limiti tecnici dell’Xbox Series S, i cui cavalli non riuscirebbero a reggere una modalità split-screen. Questo vincolo ha già costretto al rinvio il lancio su Xbox di Baldur’s Gate 3, che per l’appunto ha provocato delle difficoltà dovute all’inserimento della componente multigiocatore locale.

Al momento, dunque, è ufficiale l’assenza della modalità multiplayer locale per DRAGON BALL: Sparking! Zero. Ci sono comunque delle speranze che la negoziazione attualmente in atto possa cambiare le carte in tavola. Non è da escludere che tale modalità possa essere disponibile solamente per la versione PlayStation, sebbene si tratti di uno scenario che Spike Chunsoft vorrebbe evitare.

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Giovanni Paolini
Catalizzatore di flame sul web e drogato seriale di fantacalcio, Giovanni vede il videogioco come un'espressione artistica piuttosto che come un mero intrattenimento privo di contenuti significativi. Per questo motivo, ripudia il 90% dei AAA e si tuffa sfacciatamente nel mercato indipendente, rimanendone il più delle volte scottato seppur senza rimorsi. Amante della musica di qualità, delle narrazioni articolate e di design ispirati, si è tuttavia mostrato fin dall'adolescenza ossessivamente attratto dai personaggi femminili antropomorfi, mistici o animati, universalmente conosciuti come waifu. Rappresenta orgogliosamente la vena toscana del Bit.