Dreams – Anteprima Hands-On

Si allontanino i giocatori in cerca di pura adrenalina e azione, si avvicinino quelli che bramano le emozioni più fanciullesche, dalla meraviglia allo stupore. Dreams è un’ode alla fantasia, prima che un prodotto tecnologico, un software apparentemente grezzo, vuoto solo per chi non sarà capace di guardare oltre i singoli oggetti. Dreams è già nel titolo una dichiarazione di intenti; un sogno per i creativi che si cimenteranno nel plasmare forme e colori per dare vita a infiniti mondi diversi, ma anche un sogno per MediaMolecule. Il team di sviluppo torna dopo il successo di LittleBigPlanet con un progetto che ne riprende lo spirito e le solide basi per espanderle ai limiti massimi, consegnando nelle mani degli aspiranti scultori/giocatori uno spazio in cui creare storie, scenari, interi titoli fruibili da tutti.In possesso di un codice per la closed beta, ci siamo avventurati alla scoperta di una piccola porzione di quello che promette essere un microcosmo fantastico dove diffondere idee, genio e divertimento.

Anche i migliori iniziano dalle basi

La versione che abbiamo avuto modo di provare è incentrata sulla comprensione delle istruzioni preliminari e sul desiderio di familiarizzare con le possibilità che il gioco ha da offrire, avvisando immediatamente che il pacchetto completo potrebbe essere diverso ma, soprattutto, più ricco di elementi. Dreams prende per mano il giocatore e lo guida lungo tutto il percorso, dall’avvio ai menù, alle modalità vere e proprie, descrivendo ogni parte con semplicità di linguaggio.

Scortati da una voce fuori campo, ci fermiamo dapprima all’editor dell’Imp, un batuffolo colorato il quale, dopo alcune scelte sul suo aspetto, farà le nostre veci all’interno dello spazio sconfinato di gioco. Dimenticate però i simpatici protagonisti del già citato LittleBigPlanet, fantocci di pezza divenuti icone PlayStation, perché la nuova creatura di MediaMolecule punta a ramificare un intero mondo personalizzabile. Proseguiamo infatti verso un’area potenzialmente sconfinata, un po’ lo studio privato della nostra nostra identità da artista. Dopo aver appreso il magico potere di agganciare e persino impersonare alcuni oggetti con il nostro piccolo avatar, veniamo accolti nella vera sezione creativa; l’inventario di articoli da poter aggiungere alla nostra fucina è inizialmente davvero povero: delle scale, alcune figure geometriche, ma ecco che l’artista deve inventarsi esploratore.

Direttamente dall’editor principale è possibile passare al menù di gioco, che fra le varie opzioni propone una categoria dove esplorare, giocare, o soltanto dare uno sguardo alle creazioni degli altri utenti. Un’altra sezione dà accesso a una raccolta di tutorial interattivi e in formato video che descrivono minuziosamente le azioni da compiere alla pressione di ogni tasto. Una terza modalità è Game Jam, che si presenta con piccoli tornei proposti per i giocatori dall’estro più geniale, a cui si può provare a partecipare da semplici spettatori interattivi, godendo delle opere dei concorrenti.

In ultimo è presente il profilo personale di ognuno, dove controllare il proprio livello raggiunto. Dreams non si accosta ai giochi di ruolo, ma la presenza di un elemento di progressione è un’ulteriore spinta a scoprire, creare, visitare ogni angolo dello spazio digitale di cui siamo visitatori, per arricchire la nostra fucina di oggetti sempre nuovi.

Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.

1 commento

Comments are closed.