CubicBan – Recensione Speedrun

Sviluppatore: Volkov Konstantin Sergeevich Publisher: DillyFrame Games Piattaforma: PS4 Genere: Puzzle Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 2,99 € Italiano: No

Appassionati di puzzle game, preparatevi alla nostra recensione Speedrun di CubicBan. Il team di DillyFrame Games, in collaborazione con lo sviluppatore indipendente Volkov Konstantin Sergeevich, propone un gioco di spostamento blocchi semplice e immediato. Basteranno una serie di sfide di difficoltà crescente e qualche tonalità neon per convincerci della bontà del progetto? Continuate a leggere per scoprirlo.

Una freccia in un mondo di cubi

I giocatori dotati di una buona memoria non potranno essersi dimenticati di DillyFrame Games. In tempi non sospetti vi abbiamo infatti offerto recensioni di opere come Robby’s Adventure, Sister e Cubic Light. Tutte opere nemmeno lontanamente in grado di raggiungere la sufficienza, complici tanti problemi tecnici e un gameplay davvero risicato. Sulla stessa strada dell’ultimo titolo da noi nominato troviamo CubicBan, puzzle game pieno di cubi (come lascia intendere il nome) in cui risolvere enigmi ambientali.

Siamo di fronte a un’opera minimalista, in cui il protagonista, se così può essere definito, è una freccia luminosa. Lo scopo della nostra puntuta eroina è quello di spostare una serie di blocchi quadrati per farli arrivare in apposite aree e renderli luminosi. Riuscire a posizionare correttamente ogni elemento permetterà di superare lo schema e passare al successivo.

Il concetto base è quello del sokoban, videogioco rompicapo in cui il giocatore spinge delle casse in un labirinto e prova a posizionarle nel luogo assegnato. Ovviamente non aspettatevi clamorose differenze rispetto alle opere che potreste aver visto dal 1980 ad oggi, se non la già citata presenza di tante luci al neon ad animare i fondali neri.

Sposta, posiziona, ripeti

Il trailer ufficiale di CubicBan, che trovate in calce all’articolo, è anche un grosso spoiler su ciò che il giocatore dovrà fare in ognuno dei 75 livelli della campagna. Di fatto, il gameplay non include nessun elemento d’interattività, se non possibilità di muovere la freccia per spostare i cubi. In realtà i livelli avanzati introdurranno anche delle minacciose sfere, che avranno delle aree dedicate in cui andranno posizionate.

Inutile sottolineare la ripetitività di schemi che non includono ostacoli che non siano le pareti, minacce di alcun tipo o qualsivoglia elemento in grado di dare una scossa al gioco. Certo, come promesso dall’autore l’esperienza rimane rilassante e riflessiva, ma il prezzo da pagare è quello di ritrovarsi a fissare per ore labirinti luminosi privi di verve.

Questo anche alla luce di un comparto tecnico più adatto al caro, vecchio Super Nintendo che a una console potente come PlayStation 4, considerato che si tratta di un insieme di linee luminose e di quadrati colorati. La colonna sonora risulta invece apprezzabile e adatta allo stile rilassato del gioco. Da sottolineare la presenza di un tasto per annullare le mosse, funzione tutt’altro che scontata.

Trofeisticamente parlando: mi sono rotto i cubi

L’attrattiva maggiore di CubicBan è sicuramente la sua lista trofei. Per portarvi a casa questo scintillante Platino sarà infatti sufficiente arrivare fino al livello 50, impresa che richiederà circa un’ora del vostro tempo. Considerata l’assenza di sfide di miscellanea e la presenza in rete (per i più pigri) di numerosi tutorial, si tratta di un Platino alla portata di qualsiasi cacciatore, oltre che relativamente economico.

VERDETTO

Altro giro, altra opera di DillyFrame Games che ci lascia perplessi sia per qualità tecnica che per varietà. CubicBan è un gioco che, al netto di un prezzo contenuto, ha davvero poco da offrire al giocatore. 75 livelli sostanzialmente tutti uguali, in cui spostare blocchi con un minimo d'intelligenza per collocarli in spazi delimitati. Sfruttare i concetti alla base del sokoban non è una cattiva idea, ma da un prodotto pubblicato su PlayStation ci aspettiamo sempre quel guizzo in più, cosa che CubicBan non ha. I cacciatori di trofei, comunque, saranno sicuramente felici di aggiungere un Platino facile e rapido alla loro raccolta.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.