Circuit Breakers – Recensione

Sviluppatore: Triverske Publisher: Excalibur Games Piattaforma: PS4 Genere: Indie Giocatori: 1-4 PEGI: 7 Prezzo: 9,99 € Italiano:

Il genere dei twin-stick shooter sta vivendo un vero e proprio periodo d’oro grazie alla infinità di titoli gratuiti disponibili su dispositivi mobile e a piccole chicche pubblicate su console come Lara Croft e il Tempio di Osiride, Helldivers e Alienation. Triverske, studio indie statunitense, pubblicando Circuit Breakers su PlayStation 4, Xbox One e PC prova a rivoluzionare il genere mixando una serie di idee innovative e retrò al suo interno. Se il motto del genere è sparare di continuo senza mai fermarsi a tutto ciò che si muove, in questo titolo succede tutto il contrario… scopriamo perché.

Spara, spara e spara

Una volta avviato Circuit Breakers ci ritroveremo a dover affrontare un breve tutorial in cui vengono spiegate le meccaniche base del gioco; dai semplici movimenti effettuati con la levetta analogica sinistra allo sparare con i tasti principali. Come nella maggior parte dei twin-stick shooter, anche in Circuit Breakers avremo la possibilità di sparare in otto direzioni diverse e per questo è consigliabile usare le armi con la levetta destra. Caratteristica principale del titolo è l’Energium, dei cristalli azzurri che fungono da munizioni e da “esperienza” per il nostro personaggio e che vengono rilasciati distruggendo i nemici. L’energia raccolta si deposita in una barra che, se riempita, consente al giocatore di potenziare automaticamente la propria arma, fino a un massimo di tre livelli. Occhio però a non sprecare troppe munizioni, poiché la barra si consumerà andando a depotenziare il livello dell’arma.

I cristalli possono essere utilizzati anche per attivare, con il tasto L2 e al costo di punti Energium, uno scudo con cui respingere i nemici e ripararsi dai proiettili, e che sarà fondamentale per poter uscire dalle situazioni di crisi in cui verremo circondati. La gestione di questa risorsa è stata studiata e implementata in maniera ottima dalla software house; grazie ai cristalli potremo sparare, difenderci e potenziare l’arma ma al tempo stesso dovremo dosare con cura l’uso delle munizioni per non ritrovarci indeboliti e senza nemmeno un colpo. Fortunatamente Triverske corre in aiuto del giocatore facendo rinascere casualmente, all’interno dei vari stage, dei power-up che aumentano il livello dell’arma o che eliminano tutti i nemici con un colpo solo. Nelle ambientazioni, inoltre, sono presenti anche delle casse di colore blu che, se distrutte, ci forniscono l’energia necessaria per avere sempre abbastanza munizioni, delle casse rosse in cui si trovano punti vita e dei barili esplosivi gialli.

Circuit Breakers presenta una grande varietà di avversari, anche se quelli principali che andremo ad affrontare maggiormente si dividono in tre diverse tipologie: i comuni robot gialli che si muovono in grandi gruppi, i robot kamikaze di colore rosso che scattano verso la nostra direzione e quelli blu che hanno a disposizione delle pistole. Andando avanti con gli stage incontreremo anche carri armati, mezzi volanti e robot corazzati. All’interno del titolo sono presenti tre diverse modalità in cui dovremo distruggere tonnellate di robot. In quella Arcade affronteremo infinite orde di nemici passando da una stanza all’altra. Ogni dieci stage apparirà un temibile boss da dover sconfiggere e che sancirà il passaggio all’ambiente successivo. Nella modalità Concorrenza bisognerà scegliere uno tra sei percorsi disponibili in cui giocare e far segnare il maggior numero di punti per sfidare la classifica globale della community online. La modalità più curiosa e frenetica è senza dubbio Stoppaondate, che si ispira al gameplay dei tower defense. Sconfiggendo nemici accumuleremo del denaro da spendere per acquistare, a fine ondata, muri difensivi e torrette automatiche ci aiuteranno a liberarci più in fretta degli avversari.

Anche in Stoppaondate sono presenti sei arene diverse in cui l’obiettivo principale è proteggere il nucleo presente al centro della mappa. In qualsiasi modalità il giocatore è libero di applicare dei modificatori, tra i quali una riduzione dell’Energium presente o della salute dei robot avversari, che rendono ogni partita unica. Circuit Breakers è interamente affrontabile in cooperativa locale in grado di ospitare fino a quattro giocatori insieme. Purtroppo è assente una modalità online, anche se gli sviluppatori hanno aggirato questo problema tramite la funzionalità dello Share Play, che consente di ospitare un amico che non possiede il gioco.

Sbloccali tutti!

Il titolo sviluppato da Triverske presenta un roster di dodici personaggi, ognuno dotato di armi differenti. Inizialmente avremo a disposizione solamente cinque di essi: Aldo equipaggiato con un mitra, Shelby che usa un potente fucile a pompa, Samson equipaggiato con un lanciamissili, Tay equipaggiato con un fucile laser e Gadd che fa uso di una machine gun.

L’utilizzo di ognuno di essi comporta dei pro e dei contro. Ad esempio, Samson e Tay sono i personaggi più difficili da usare a causa dell’elevata precisione richiesta dalle loro armi che sparano un singolo proiettile alla volta, ma una volta potenziati saranno in grado di eliminare interi gruppi di nemici con un solo colpo. Gadd, invece, possiede un’arma automatica così potente da essere in grado di spingere via sé stesso mentre spara. Questa è ottima nelle prime fasi di gioco, ma successivamente riuscire a controllarla diventerà un problema. Ognuno dei personaggi è dotato di sfide uniche, visionabili presso un menù apposito, che se completate consentono di sbloccare i restanti protagonisti o altri piccoli extra come le musiche disponibili nel Jukebox. Purtroppo Circuit Breakers è sprovvisto di un qualsiasi tipo di trama e il giocatore si ritroverà a distruggere migliaia e migliaia di robot senza avere la minima idea del perché lo stia facendo.

Le uniche informazioni a nostra disposizione sono delle piccole frasi, sbloccabili tramite le sfide, che descrivono gli avversari e le armi all’interno del registro. Dunque l’unica motivazione per proseguire nel gioco è il far registrare il maggior numero di punti possibili e la voglia del giocatore di provare i personaggi nascosti ma, sicuramente, la noia arriverà ben prima di poterli sbloccare tutti. Il peggior difetto del titolo, oltre appunto alla noia, è proprio la presenza di grandissime quantità di nemici e di esplosioni che, anche per colpa di una grafica pixellosa in stile retrò, non consentiranno di capirci più nulla, soprattutto in cooperativa dove il numero dei proiettili si duplica. Anche le stesse ambientazioni, tetre e piene di ostacoli, non contribuiscono a migliorare la situazione e sopravvivere agli stage più avanzati è, quindi, quasi impossibile, proprio perché arrivati a un certo punto ci inizieremo a muovere a casaccio andando addosso agli avversari e ai loro colpi. A difesa del titolo si erge un frame rate granitico, che anche nelle situazioni peggiori resta sempre fisso e stabile, e un comparto audio che non è affatto male.

Trofeisticamente parlando: no Platino, no party

Circuit Breakers possiede solamente quindici trofei, di cui nove di bronzo e sei d’argento. Il titolo è sprovvisto dell’agognato Platino, per cui anche ottenendo il 100% della lista i cacciatori di trofei resteranno a bocca asciutta. Per sbloccare la maggior parte di essi occorrerà completare tutte le sfide dei personaggi disponibili, distruggere duemila nemici e venti boss, ottenere centomila unità di Energium e… morire duecento volte. Per ulteriori informazioni a riguardo, vi rimandiamo all’elenco trofei.

VERDETTO

Circuit Breakers cerca di reinterpretare il genere dei twin-stick shooter a modo suo; il gioco creato da Triverske, però, non convince. Il titolo presenta qualche idea carina, come la gestione dell’Energium, e una modalità cooperativa locale fino a quattro giocatori che vi consentirà di passare qualche ora in spensieratezza sparando a qualsiasi cosa. Ma la troppa confusione a schermo, la totale assenza di una campagna e di una trama che possa far comprendere qualcosa in più al giocatore, fanno sì che la noia arrivi entro poche partite.

Guida ai Voti

Alberto Lanzidei
Nato con la passione per la PlayStation è cresciuto coltivando l'amore verso tutti i generi di videogames. I suoi hobby, oltre il gaming, sono le auto e la palestra.