Primo PianoDogos - Recensione

Dogos – Recensione

Publisher: BEGAGE LLC Developer: OPQAM
Piattaforma: PS4 Genere: Shoot-‘Em-Up Giocatori:PEGI:Prezzo: 11,99 €

Perché un giocatore dovrebbe prendere in considerazione l’acquisto di un titolo come Dogos? Perché forse si è stufi dei soliti brand che ripropongono annualmente la stessa minestra, o perché si è alla ricerca di qualche genere di nicchia, o addirittura perché si è nostalgici di generi definiti “retrò”. Assecondando queste richieste, molti titoli indipendenti hanno ottenuto il loro successo nel corso negli ultimi anni, riuscendo addirittura a superare in termini di qualità e creatività produzioni già affermate. Gli sviluppatori di questo titolo si sono ispirati agli shoot-‘em-up a tema spaziale (ci vengono in mente R-Type o Gradius) riproponendo una formula simile ma abbandonando il 2D in favore del 3D. Il risultato tuttavia non ci ha particolarmente colpito, nonostante delle buone premesse.

Una minaccia aliena

Appena avviata la campagna di Dogos (anche perché non ci sono altre modalità disponibili) verremo subito introdotti alla trama con un breve incipit narrativo: gli alieni Zeetnuks minacciano la terra e la base in cui si cerca di migliorare la tecnologia umana per far fronte all’invasione viene attaccata. L’unico sopravvissuto è Desmond Phoenix, eroe dell’avventura, che tra l’altro è riuscito a portare con sè una delle navicelle prototipo in sviluppo alla base. Durante i livelli, attraverso una sorta di diario di bordo prosegue la narrazione che però è soltanto di contorno rispetto al gameplay, sui cui si basa principalmente Dogos. Niente di nuovo quindi, o di così stupefacente da essere segnalato, ma da uno sparatutto sono altre le cose che ci aspettiamo: un gameplay ben bilanciato, il giusto equilibrio della difficoltà e varietà di arsenale, nemici e ambientazioni. Dogos purtroppo soddisfa solo in parte queste richieste, e vi spieghiamo perché.

Guerra d’aria e di terra

Il principale difetto di questo shoot’em up 3D è senza ombra di dubbio il cattivo bilanciamento tra i due tipi di combattimento: le forze nemiche si dividono infatti tra aria e terra e per colpire questi due diversi tipi di nemici, giustamente, c’è bisogno di una diversa modalità di fuoco. Il combattimento aereo funziona discretamente bene, al contrario quello contro le forze di terra è eccessivamente sbilanciato. Colpire tutti i nemici a terra è difficile e frustrante, considerata anche la loro eccessiva resistenza rispetto alle forze d’aria e l’imprecisione della modalità di fuoco verso questo tipo di nemici. Un problema che compromette l’intera esperienza di gioco, soprattutto nei livelli di difficoltà più alti.

A proposito di difficoltà, a parte lo sbilanciamento di cui abbiamo appena parlato, siamo rimasti piuttosto soddisfatti: i vari livelli di difficoltà infatti, vanno incontro ad un pubblico molto variegato, dai principianti ai veterani del genere. Inoltre, la presenza di diverse difficoltà sprona il giocatore a rigiocare più volte la campagna principale. Un altro fattore che invoglia ad affrontare più volte la campagna è la presenza degli obbiettivi secondari, che se raggiunti daranno accesso a nuove risorse per il nostro arsenale. Perché è così importante parlare di rigiocabilità? Perché il genere stesso impone una longevità non troppo estesa e considerando la durata media delle 14 missioni giocabili, il tutto si riduce ad un poco più di un’ora. Avere obbiettivi secondari e difficoltà aggiuntive è quindi fondamentale per compensare la scarsa profondità della campagna e giustificare l’acquisto del gioco. Per noi è un compromesso che probabilmente solo gli appassionati del genere potrebbero essere disposti ad accettare.

Un arsenale poco ricco

Come già detto nel paragrafo precedente, raggiungendo obbiettivi secondari stabiliti dal gioco (es. finire la missione in un certo tempo o senza perdere vite, sconfiggere l’unità speciale o distruggere un certo numero di nemici) sbloccheremo nuovi componenti per il nostro equipaggiamento. Purtroppo, l’arsenale non è vastissimo e offre la possibilità di equipaggiare quattro tipi diversi di armi di terra e altrettanti tipi di armi per il fuoco aereo, senza contare la possibilità di cambiare la skin della propria navicella. Se quantitativamente non siamo rimasti troppo soddisfatti dal numero di aereonavi (solo due) e dall’armamento sbloccabile, qualitativamente il risultato è piuttosto soddisfacente: ogni arma ha infatti le proprie caratteristiche, come rateo di fuoco, potenza e precisione, e anche pad alla mano la differenza nella giocabilità è tangibile.

Retrò ma non troppo

In apertura abbiamo definito il genere di Dogos un po’ “retrò” ma, al contrario di altre produzioni indipendenti, gli sviluppatori non hanno sfruttato un comparto tecnico ispirato ai videogiochi del passato. Si è scelto innanzitutto di utilizzare il 3D, nonostante questo genere sia di solito realizzato in 2D, provando ad offrire un comparto tecnico più moderno possibile. Il risultato è tutto sommato accettabile, non fa gridare al miracolo, ma ci è sembrato comunque un ottimo compresso considerato il prezzo del titolo e il tipo di produzione. Buono il comparto sonoro, non molto variegato ma piacevole, con temi ispirati ad atmosfere d’altri tempi. Ci sarebbe poi da parlare del doppiaggio, ma sorvoliamo vista la qualità non troppo eccelsa e la quantità ridotta di battute scambiate dai protagonisti.

Trofeisticamente parlando… solo per i più temerari

Dogos offre 15 trofei, di cui 14 bronzi e un solo oro. Complessivamente la difficoltà degli obbiettivi non è eccessiva: viene richiesto di eliminare un certo numero di nemici, di completare alcune missioni senza perdere vite o semplicemente di portare avanti la trama. Il difficile sta tutto nell’ottenere il trofeo d’oro, che prevede il completamento del gioco alla massima difficoltà. Prima di cimentarvi in questa sfida, vi consigliamo di prendere confidenza con il gioco, provando con le difficoltà inferiori. Per il resto, vi consigliamo come sempre di dare un’occhiata al nostro forum, sul quale è già possibile consultare l’elenco trofei di Dogos.

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Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.