JUMP Force – Recensione

Sviluppatore: Spike Chunsoft Publisher: Bandai Namco Piattaforma: PS4 Genere: Picchiaduro Giocatori: 1-2 (Online: 1-2) PEGI: 12 Prezzo: 69,99 € Italiano:

Quale modo migliore per celebrare i cinquant’anni di Shonen Jump se non con un videogioco a tema? Bandai Namco e le esperte mani di Spike Chunsoft danno vita a JUMP Force, grazie al quale la storia dei manga prende forma e si concentra in un unico posto. Un anno dopo il successo di Dragon Ball FighterZ, il genere del picchiaduro a fumetti decide di ritornare sulla strada tridimensionale proponendo questa volta non solo saiyan, ma anche ninja, pirati, eroi, samurai e shinigami intenti a unire le forze. Eppure, essendo realizzato dallo stesso team dietro J-Stars Victory VS+ (dunque non alle prime armi con i crossover Jump) e il sempreverde Dragon Ball Z Budokai Tenkaichi, ci si poteva aspettare qualcosa in più dall’audace crossover.

Ma ciò non significa che il risultato sia da bocciare, anzi. Il lavoro di recensore di tanto in tanto riesce a trasformare dubbi e perplessità in sorprese; nonostante le premesse e le mie personali opinioni sul meglio e il peggio dello scorso E3 (dove indicavo il titolo come una cafonata spillasoldi), JUMP Force è riuscito a fare breccia nel mio cuore, quello di un assiduo lettore di fumetti, riuscendo, pur con una buona dose di difetti, ad andare vicino a centrare il bersaglio.

Jumpvengers, assemble!

Un ignoto cataclisma ha colpito tutti i mondi Jump, gli universi da cui provengono i personaggi dei più noti manga dell’omonima rivista, che li ha inspiegabilmente uniti al mondo reale, il nostro pianeta Terra. A seguito dell’unione dei mondi nascono i misteriosi venom, individui intenti a spazzare via ogni forma di vita, e solo l’alleanza Jump Force è in grado di tenervi testa. Gli eroi dei manga più potenti, tra cui Dragon Ball, Naruto e One Piece, avranno però a che fare anche con i villain più minacciosi degli stessi universi come Freezer, Barbanera e Kaguya, senza escludere gli originali Kane e Galena, nati dalla penna del maestro Akira Toriyama.

Nel corso di una violenta battaglia tra Goku e Freezer nel mondo reale, Trunks del futuro scopre il corpo esanime del nostro avatar, colpito da un raggio di Freezer, e lo rianimerà con un cubo Umbras blu, oggetto che non solo riporterà il nostro protagonista in vita ma che gli consentirà di avere una forza sovrumana al pari degli eroi al suo fianco. Successivamente lo introdurrà alla base della Jump Force (perché non c’è personaggio migliore di Trunks per fare da tutorial, come gli ultimi giochi di Bandai Namco insegnano). Il nostro avatar avrà da scegliere in quale squadra entrare a far parte: il team Alpha, capitanato da Goku, che lotta per impedire ai venom di impadronirsi dei territori; il team Beta, il quale leader è Rufy, volto a riappropriarsi dei territori già conquistati; il team Gamma, guidato da Naruto, specializzato nello spionaggio. Un modo articolato, anche se inutile ai fini della trama, di far combattere i giocatori con i propri personaggi preferiti, oltre che far competere le tre squadre in classifiche online.

E’ chiaro fin da subito che, per quanto ci provi, la componente narrativa di JUMP Force non sia stata il focus primario del team di sviluppo. Questa risulta estremamente lunga e al contempo mal studiata, piena zeppa di cliffhanger scontati e tempi morti a causa della narrazione frammentata nelle tantissime missioni chiave, che consistono in scontri giustificati da un paio di riquadri di testo che, il più delle volte, ci vedono alle prese con venom generici e personaggi dei manga posseduti dai cubi rossi, gli stessi che nelle proprie opere non si farebbero mai e poi mai sottomettere alla volontà altrui, come Kenshiro o Ichigo Kurosaki.

La visione di questo tipo di scene, che si ripetono per gran parte dei lottatori presenti nel roster in scenari poco differenti, non può che causare noia agli occhi del fan; alcuni personaggi sembrano fuori posto in ambito narrativo, e la maggior pressione sui protagonisti dei Big Three (ossia Dragon Ball, Naruto e One Piece) è palese nonché deludente, in quanto i tre manga dispongono già a cadenza regolare di videogiochi basati su di essi; sarebbe stato divertente dare più spazio a personaggi raramente sotto i riflettori come Ryo Saeba di City Hunter, ad esempio. Insomma, per quanto riguarda la storia nel suo complesso, per dirla in termini da Shonen, JUMP Force è considerabile un filler.

Bankai!

Fortunatamente il discorso cambia radicalmente per quanto concerne il gameplay, strutturato in maniera molto simile ai due Dragon Ball Xenoverse, pur permettendosi di azzardare. Il combat system è semplice ed efficace, banale all’apparenza ma capace di riservare parecchie sorprese. Essenzialmente bisognerà affrontare i propri avversari in gruppi di tre, ma uno alla volta e con un’unica barra della vita condivisa tra tutti i personaggi di una squadra, facendo pressione su pochi tasti; Quadrato e Triangolo sferrano rispettivamente attacchi ravvicinati semplici e pesanti, la pressione di L2 permetterà assist e cambi istantanei (che possono ribaltare la situazione grazie al cambio di posizione) e R2 unito a uno dei tasti principali permetterà ai giocatori di usare una delle quattro tecniche preimpostate, in maniera molto simile a Xenoverse, ma probabilmente gestita meglio.

Infatti è stata rivisitata la gestione generale delle mosse rispetto ai titoli Dimps per prevenire lo spam delle tecniche grazie a una barra del ki contenuta e all’impossibilità di sfruttare le tecniche Risveglio (le più potenti) se prima non si dispone dell’omonimo indicatore, accumulabile solo subendo danni. Proprio questa barra sarà la chiave per effettuare, appunto, il Risveglio: stiamo parlando di una forma potenziata del lottatore, il più delle volte vere e proprie trasformazioni, che aumentano temporaneamente tutti i parametri dei personaggi. Bella l’idea di far eseguire una trasformazione in base al riempimento della suddetta barra, che ad esempio trasformerà Goku in Super Saiyan se a metà e in Super Saiyan Blue se piena.

Tu sei già morto

Nel bel mezzo di una combo nemica è possibile fuggire premendo L1, azione che svuoterà l’indicatore di movimento e spingerà a giocare la partita in modo più tattico anziché alla cieca. A proposito di “alla cieca”, però, riportiamo il primo, grande problema del gameplay di JUMP Force: la telecamera. Al contrario degli altri picchiaduro in tre dimensioni, JUMP Force non permette di muovere a piacimento la telecamera, mantenendola fissa sul proprio avversario il più delle volte frontalmente; ciò, misto agli effetti particellari esagerati, renderà quasi impossibile individuare il nemico durante una carica di ki.

Nonostante il comparto narrativo non fornisca particolari stimoli a causa delle quest sbrigative, risolvono il problema le missioni libere, con obiettivi prefissati per ottenere il rango S (con cui ottenere oggetti e capi di vestiario pregiati) e con un livello di difficoltà sempre crescente. Per questo ci sentiamo di premiare anche l’intelligenza artificiale, che raramente fa sentire il bisogno di combattere online, se non durante le primissime missioni. Inoltre, ma più rivolto ai fanatici, la rigiocabilità è al massimo grazie ai dialoghi iniziali tra i personaggi, che diranno la propria anche se provenienti da due opere diverse (Sanji farà gli occhi a cuoricino parlando con qualsiasi ragazza e Boruto andrà d’amore e d’accordo con tutti gli altri ragazzini del gioco, per esempio).

Restando in ambito roster, tuttavia, nonostante la sua ottima varietà (ben quaranta personaggi), avremmo preferito l’aggiunta di certi personaggi a dispetto di altri e ci dispiace vedere favoreggiamenti numerici per quanto riguarda gli universi di Naruto, Dragon Ball e One Piece e un solo personaggio per altri manga ugualmente iconici – Raoul o Shin a far compagnia a Kenshiro non sarebbero stati affatto male. Ma diamo a Cesare quel ch’è di Cesare, rispetto alle sessioni di beta i personaggi sono bilanciati alla perfezione, i caricamenti sono dimezzati grazie agli ultimi update e il gioco online può contare su un netcode molto forte, che mai ci farà patire le pene del lag.

Ora ora ora! Muda muda muda!

Parliamoci chiaro: la grafica fotorealistica mista al cartoonish dei personaggi dei manga cozza. Lo splendore dei paesaggi e l’originalità del level design fanno uno strano effetto quando affiancati dai personaggi a schermo, che ricalcando le proprie caratteristiche su carta danno a primo impatto una sensazione di spaesamento. Il dettaglio grafico è curato, soprattutto nei particolari degli abiti degli eroi, ma non si può dire lo stesso di alcune animazioni. Le movenze di molti modelli, in particolar modo nelle cutscene, sono veramente oscene (Goku e Rufy in primis), e non fanno che calcare l’incompatibilità tra i due stili, cosa probabilmente dovuta al manga di appartenenza; il discorso non si applica a eroi come Naruto, Ichigo, Jotaro e Ryo Saeba, molto più “umani” nello stile rispetto ad altri.

Bisogna ancora lavorare un bel po’ sulle animazioni ed espressioni facciali, queste estremamente piatte e poco credibili (Goku, Vegeta e Trunks hanno un’aria perennemente arrabbiata e Rufy è inguardabile tant’è deforme), problema che affligge persino i mezzi di trasporto nella hub di gioco, animati in maniera orribile, in particolar modo l’immobile rana volante di Naruto. A proposito dell’hub, la base della Jump Force è esageratamente grande; strutturata anch’essa in maniera simile a quelle della serie di Xenoverse, ma divisa in più piani e corridoi sproporzionatamente lunghi e soprattutto vuoti, privi di punti d’interesse e, pertanto, di giocatori. La zona centrale, d’altro canto, è talmente zeppa di eventi da risultare caotica e disturbante per il frame rate, che diventa ballerino come neanche in battaglia.

Apprezziamo la partecipazione di tutti i doppiatori storici dei personaggi nel roster, alcuni riprendono il ruolo dopo decenni dall’ultimo doppiaggio e lo fanno in maniera impeccabile. Menzione d’onore va anche alla soundtrack, forte di un tema musicale orecchiabile soprattutto nella lobby e di effetti sonori in battaglia coinvolgenti, anche se le musiche risultano un tantino sottotono e soppiantate dall’audio in-game.

Trofeisticamente parlando: yare yare, daze

Il set di trofei di JUMP Force vede trentasei coppe di bronzo, undici d’argento e due d’oro insieme a un estenuante Platino. Essenzialmente bisognerà finire la storia, giocare cento partite online, portare dieci personaggi al livello 70 e completare almeno cento missioni libere, dieci dei quali al rango S per ogni difficoltà. Un Platino non difficoltoso, ma di sicuro lungo da portare a casa.

VERDETTO

JUMP Force è un titolo controverso: da un lato c'è un gameplay solido e divertente, dall'altro un comparto narrativo e grafico più o meno discutibile. Se siete amanti dei manga e dei picchiaduro in generale e vi sentite di scendere a compromessi, questo è il gioco che fa per voi. Se questo titolo vi fa storcere il naso, vi consigliamo di non giudicate un libro dalla copertina, perché anche un titolo visibilmente trash potrebbe sorprendervi, com'è successo questa volta al sottoscritto.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.

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