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Call of Duty: Black Ops 2 – Recensione

Publisher: Activision Developer: Treyarch
Piattaforma:
 PS3 Genere: FPS Giocatori: 1-4 (Online: 2-18) PEGI: 18

Ultimamente la saga di Call of Duty non è stata apprezzata da tutti i videogiocatori. Nonostante le vendite dicano il contrario, il famoso sparatutto è infatti visto come qualcosa che si ripropone ogni anno come la solita solfa. Treyarch quest’anno mette in gioco Black Ops 2, promettendo di cambiare la situazione una volta per tutte. Già dai trailer possiamo vedere a cosa si riferisce: Call of Duty nel futuro. E’ solo questo il tanto atteso cambiamento? Black Ops 2 è davvero un gioco riuscito o è più una semplice “minestra riscaldata” come fu Modern Warfare 3, sviluppato da Infinity Ward?

httpvh://www.youtube.com/watch?v=PpFSN5vmiRM&w=420&h=315

Partiamo dicendo che, come mai prima d’ora, Treyarch vuole dividere in tre parti il suo gioco. Affrontiamo quindi il primo di questi aspetti, ovvero la campagna.

Ma che gioco ho comprato?!

E’ risaputo che Call of Duty non ha mai brillato per il comparto single player, offrendo costantemente campagne brevi e lineari, con trame buone ma poco originali. Due anni fa, Black Ops riuscì a cambiare la situazione, ma di poco. Quando inizierete a giocare a Black Ops 2, vi renderete immediatamente conto che i ragazzi di Treyarch sono riusciti nuovamente a stupire. Questa volta, però, molto di più. La campagna è caratterizzata, in primo luogo, da uno spropositato numero di filmati (già, mai comparsi prima d’ora nella saga) che aiuteranno il giocatore ad immedesimarsi ancor di più nella trama scritta da David S. Goyer.
La seconda caratteristica che salta all’occhio è la suddivisione della storia stessa tra due diversi periodi temporali. Mentre circa un terzo delle missioni classiche si svolgeranno nel 1986 (vedendo come protagonisti gli ormai noti personaggi di Black Ops), la restante fetta di campagna prenderà luogo nel 2025. Questi continui sbalzi temporali non solo garantiranno una trama raccontata in modo originale e coinvolgente, ma non renderanno mai noioso il gameplay, facendoci passare da modelli di armi non recentissimi a decine di nuovi aggeggi impensabili. A proposito di questo, c’è da dire che, mentre le missioni nel passato sapranno regalarci splendidi momenti con i nostri personaggi preferiti, quelle nel 2025 sapranno divertirci molto di più nel gameplay, proprio per questo motivo. Non sarà raro, nel futuro, incappare in svariati tipi di robot, d’assalto terrestre o volanti, o in soldati invisibili, in granate futuristiche o armi tecnologiche.

Eccoci, nei panni di David Mason, a volare giù da un pendio con le nostre... ali.

Se finora si è parlato degli aggeggi che avremo in mano, andiamo a scoprire chi saremo noi: negli anni ’80 la storia riprenderà più o meno da dove era finita con Black Ops, e ci metterà nei panni ora di Mason, ora di Woods. Nel 2025 ci chiameremo ancora Mason, ma David. Sì, stiamo parlando del figlio del nostro ex-protagonista. La trama prende vita proprio nel passato, quando Raul Menendez perde la sorella e giura vendetta a chi gliel’ha sottratta. Nel 2025, finalmente pronto ad agire, incapperà però nella squadra di David. Menendez tuttavia non è stupido, né impreparato: spesso farà paura quanto questo personaggio sia ben studiato. Sicuramente uno dei cattivi meglio riusciti nella storia degli FPS, Menendez saprà regalarci momenti di estrema tensione dall’inizio alla fine della campagna.

Tra strategia e finali multipli, finendo con l’online

Difficilmente ci saremmo aspettati di leggere “strategia” in una recensione di un Call of Duty, no? A spezzare alcuni momenti della campagna ci penseranno le missioni Strike Force, in cui controlleremo diverse unità tramite una mappa tattica. Il nostro compito sarà diverso in ogni missione, e spesso servirà un approccio più ragionato per riuscire a portarlo a termine. Se la possibilità di crearsi una classe per le missioni della campagna lasciava al giocatore una maggiore libertà, in queste missioni raggiungiamo il massimo, potendo controllare soldati e droni, dar loro ordini dalla mappa tattica o utilizzandoli in prima persona. Altre caratteristiche mai viste prima nella campagna sono un’ottima libertà di spostamento (in mappe a volte davvero spropositate), zone segrete che ci daranno accesso ad aggeggi speciali, sfide secondarie da portare a termine in ogni missione per ottenere punti, e… ora arriviamo a quel che davvero non ci saremmo mai aspettati da questo titolo: scelte morali, possibilità di fallire, decisioni da affrontare, tanti diversi finali. Una formula che risulterà molto familiare a chiunque abbia mai giocato ad Heavy Rain; ovviamente i finali sono di meno, come le scelte, ma sono sicuramente abbastanza da aggiungere a un già ottimo FPS quel tocco di carattere in più, oltre ad assicurarne ulteriormente la rigiocabilità.

Filmati, filmati ovunque. Prima, dopo e durante le missioni.

Passiamo ora al lato multiplayer, sicuramente la modalità più attesa del nuovo COD. Se la formula di base ci riporta al primo Black Ops, tutto ciò che la circonda ha un sapore completamente nuovo. Dall’ambientazione ai modelli dei soldati, delle armi, fino all’illuminazione delle mappe. Il nuovo sistema “Crea una classe” offre una libertà mai vista e assicura diversità assoluta in ogni partita. Tanti nuovi accessori, nuovi tipi di granate tattiche, nuove armi primarie e secondarie, la possibilità di utilizzare più di tre bonus. Tutto questo è equilibrato? Straordinariamente sì, perché Treyarch è riuscita a bilanciare il multiplayer come mai prima d’ora.
Il progresso più grande, tuttavia, sta nel nuovo sistema per ottenere le nostre adorate ricompense. Denominate “scorestreaks”, queste saranno ottenute tramite ogni azione del giocatore, e non più soltanto tramite le uccisioni. Se uccidere un nemico ci darà 100 punti, per esempio, catturare una bandiera può darcene 250, rendendo fondamentale la concentrazione sugli obiettivi e il gioco di squadra, che negli anni precedenti era andato completamente perduto. Le modalità offerte da Black Ops 2 sono più o meno le stesse del primo capitolo, con l’aggiunta di Uccisione Confermata, la molto gradita modalità di Modern Warfare 3, qui resa ancora più tattica, e la nuova Hardpoint, niente più del classico Re della collina, ma pur sempre qualcosa di nuovo per la serie. Ritornano anche tutte le modalità di gruppo, come “Gioco delle armi”, “Un colpo in canna”, “Età della pietra” e “Tiratore scelto”.

Uno screenshot preso dal trailer del multiplayer, che mostra l'interfaccia di gioco nella sua completezza.

L’aggiunta più gradita (almeno dal sottoscritto) nel multiplayer sta nel sistema di Leghe. Cosa sono? Semplice, modalità estremamente competitive, nelle quali uscire da una partita in corso potrà significare il ban e non sarà possibile entrare in una partita già iniziata. Giocando in Lega si ha già tutto sbloccato. Non importa che siate livello uno, perciò, qui avrete già tutto (e non otterrete alcun punto esperienza). Se non serve a salire di livello, a che serve?
Giocando 5 partite in una delle due Serie della Lega (Moshpit o Suprema), verrete posizionati in una delle 6 divisioni principali (Ferro, Bronzo, Argento, Oro, Platino o Diamante) a seconda del vostro livello di abilità. Di qui in poi, per tutta la durata della Stagione, potrete scalare la classifica della vostra Divisione vincendo incontri di Lega, che vi metteranno di fronte a giocatori del vostro livello di abilità. Un sistema già noto a chi ha giocato, per esempio, Starcraft II, o anche paragonabile ai Ranked Matches di League of Legends. Insomma, per chi non vuole mostrare il proprio livello con un numero accanto al nome, ma sul campo di battaglia.
Ultima differenziazione va fatta per le due Serie, come detto prima Moshpit e Suprema. Mentre la prima vi catapulterà in quasi tutte le modalità del gioco, la seconda sarà composta unicamente di incontri 4v4, in alcune modalità selezionate e con regole completamente differenti, studiate per risultare estremamente tattiche. Tanto per fare un esempio, nelle partite Dominio di Serie Suprema sarà presente il timing per il respawn, come avviene normalmente in Cattura la Bandiera.

…CERVELLI (e difetti)!

Se la campagna e il multiplayer non bastano a convincervi, i ragazzi di Treyarch hanno aggiunto al pacchetto una terza modalità. Eh già, la “Zombi Mode” già vista come semplice e gradito extra in Black Ops fa il suo ritorno, e anch’essa risulta pesantemente cambiata. La modalità principale sarà infatti TranZit, una sorta di campagna zombi di difficoltà “hardcore” che vedrà quattro giocatori collaborare per intere ore per sopravvivere alle orde di non-morti spostandosi nel mondo di gioco, ora incredibilmente vasto. Avremo infatti a disposizione un bus per spostarci da una zona all’altra della mappa di TranZit, ma potremo comunque muoverci a piedi.
Senza perderci in troppi dettagli, vediamo le altre due modalità offerte dalla nuova Zombi Mode: una è la classica Sopravvivenza, affrontabile in quattro mappe prese da zone di TranZit e ristrutturate per essere mappe a sé. L’altra, la più interessante, è Grief (denominata Dolore nella versione italiana). Questa consiste in una partita di sopravvivenza in 8. I giocatori, divisi in due squadre, dovranno resistere il più possibile, ma anche preoccuparsi di “sabotare” la sopravvivenza dei loro avversari umani. Non potendo spararsi a vicenda, l’unico modo per eliminare gli altri sarà trovare il modo di farli uccidere per primi dagli zombi. Insomma, anche questo aspetto è stato molto curato, ma Black Ops 2 non è il gioco perfetto.

..tutto bene, amici?

Come accennato sopra, Black Ops 2, pur essendo un titolo completo e complessivamente superlativo, presenta alcuni difetti non trascurabili. In primo luogo parliamo della grafica, che pur non essendo male, resta indietro rispetto agli ultimi esponenti del genere FPS. Parliamo però anche di rallentamenti online, caricamenti a volte troppo lunghi, alcuni problemi con i server o bug (soprattutto nell’audio) in cui si può incappare nella modalità Zombi. Insomma, di piccoli problemi durante il gioco ce ne sono tanti: l’unica modalità che sotto questo punto di vista si salva è la campagna, davvero priva di difetti. Sperando che Treyarch rilasci al più presto una patch correttiva, quindi, giungiamo alla fine.
Non mi resta che citare alcune chicche presenti all’interno del gioco, quali varie canzoni presenti nella campagna, nei titoli di coda o nella Zombi Mode, prima tra tutte “Carry On” degli Avenged Sevenfold. E’ inoltre da elogiare anche il Main Theme di Trent Reznor e la soundtrack di Jack Wall nella sua completezza, che riesce perfettamente ad accompagnare la trama sanguinosa e matura del titolo. Come sempre, in Zombi troveremo tanti Ester egg, piccoli e grandi, che evidenziano la voglia dei ragazzi di Treyarch di mettere del proprio all’interno del gioco. Ci sarebbe dall’altro, ma credo che sia meglio farvelo scoprire direttamente giocando.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=F6vOWbJ46XU

Commento Finale

Call of Duty: Black Ops 2 non è sicuramente il gioco che ci aspettavamo di vedere. Se il multiplayer ha subito vari miglioramenti mantenendo però sempre lo stesso stile alla base, la situazione è completamente diversa per quanto riguarda il resto del gioco. Ad affiancare l’online potenzialmente infinito ci pensa una campagna ben strutturata, che dona una libertà infinita al giocatore, oltre ad una trama matura, complessa e molto coinvolgente. Il ritorno dei non-morti è più grande che mai, e ci offre, come al solito, sfide al limite dell’impossibile ma che sanno rivelare il vero spirito di Treyarch. Nonostante la grafica non al top, Call of Duty Black Ops 2 si presenta come un FPS dal sapore nuovo ed è assolutamente consigliato a tutti gli amanti del genere. I difetti ci sono e non possono non essere considerati in sede di recensione, ma l’enormità del titolo non passa in secondo piano, anzi.

8/10

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