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Oltre Death Stranding: Hideo Kojima lavora al prossimo progetto, sarà un gioco horror?

Al lancio di Death Stranding mancano dieci giorni, eppure il suo autore Hideo Kojima dimostra di essere un creativo instancabile, tanto da pensare già al suo prossimo progetto.

Ospite del Cologne Film Festival, il noto game designer è stato intervistato dal portale Rocket Beans Gaming. Nel corso della chiacchierata, che potete ascoltare integralmente in calce alla notizia, sono stati toccati diversi temi, fra cui l’amore di Kojima per il mondo del cinema. Quando gli è stato chiesto se sarà possibile vederlo in ambiti diversi del mondo dell’intrattenimento, ha ammesso di aver ricevuto già diverse proposte, ma che, per ora, non smetterà di creare videogiochi.

L’autore nipponico ha proseguito affermando che “[…] sto lavorando al prossimo progetto, quindi è veramente difficile concentrarsi su altri media, ma certamente sono molto interessato”. Il fatto che non abbia nominato direttamente Death Stranding lascia ipotizzare che stia pensando al futuro.

Nel corso dello stesso festival il padre della saga di Metal Gear ha però accennato alla volontà di realizzare un gioco horror nella sua carriera. “Sì, desidero fare un gioco horror un giorno. Sì, sicuramente. Perché ho alcune nuove idee […]. Non so quando”. Kojima ha poi evidenziato come, nel cinema, sia possible chiudere gli occhi di fronte a scene particolarmente spaventose, ma, prosegue, “nei giochi le cose sono diverse rispetto ai film”. La componente interattiva rende i videogiochi distintivi rispetto alle pellicole cinematografiche.

La mente dei giocatori corre subito a P.T., teaser interattivo legato alla serie di Silent Hill, poi purtroppo cancellato. Chissà che in futuro Hideo Kojima non decida di ripescarlo per inserirlo in un grande, inedito gioco.

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Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.