Super Crazy Rhythm Castle – Recensione

Sviluppatore: Second Impact Games Publisher: Konami Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS4) Genere: Rhythm Giocatori: 1-4 (Online: 2-4) PEGI: 7 Prezzo: 39,99 € Italiano: Sottotitoli

Quando si pensa a Konami vengono inevitabilmente in mente serie come Castlevania, Metal Gear o Silent Hill, giochi appassionanti dal mood più cupo, generalmente più serio. Con la new entry, a cura di Second Impact Games, tuttavia, si va nel verso opposto. Super Crazy Rhythm Castle è esattamente quello che dice di essere: un videogioco musicale, pazzo nei ritmi, ambientato in un castello. Ed è anche super.

Seguito spirituale di Super Crazy Guitar Maniac Deluxe, direttamente dall’epoca d’oro dei giochi in flash, il gioco è un mix di idee intriganti talmente assurde e strampalate, eppur così ben mescolate da farci considerare il titolo come una delle uscite migliori dell’anno.

Tendi la mano alla follia

C’erano una volta quattro eroi senza alcuna dote, se non quella del ritmo. I protagonisti B. Box, Trinity, Jingle e Mike intraprendono un viaggio scanzonato, battendo il piede a tempo, e si addentrano in un leggendario castello. L’intenzione è lanciare il guanto di sfida al suo squilibrato re e prenderne il posto. Sua Maestà Re Ferdinand I, un folle ricco e viziato, accetta la sfida degli eroi. Ma a patto che gli stessi svolgano per lui le faccende più noiose e puzzolenti possibili, rendendoli di fatto servitù inconscia.

Il re, intenzionato a mantenere la corona e rovinare la giornata agli eroi, scatenerà contro i protagonisti le sfide più assurde, pericolose, senza senso e divertenti possibili. Questi sono anche i quattro elementi che vanno a braccetto in ogni livello. Da un rhythm game ci si aspetterebbero delle gare musicali, eppure in Super Crazy Rhythm Castle la musica passa in secondo piano. Alterneremo combattimenti contro melanzane giganti a demolizioni di scuole, salveremo il mondo da creature extra dimensionali o ci dedicheremo al dosare il sale sulla carne.

Il gameplay di Super Crazy Rhythm Castle

Super Crazy Rhythm Castle è “un gioco nel gioco nel gioco”. Per ogni sfida proposta, i giocatori controllano uno dei quattro personaggi (più altri segreti) che a loro volta, pad alla mano, suonano in uno spartito mobile le note proposte. Un po’ in stile Guitar Hero o Rock Band, per intenderci. A seconda della difficoltà scelta, Normale o Pro, il gioco propone spartiti di tre o quattro note da suonare con i tasti L1, destra, Quadrato e R1. Ma il gameplay non ha il target del professionista nei giochi musicali; il sistema di punteggio è quasi superfluo, non viene premiata la pressione perfetta a discapito di quella leggermente fuori tempo. L’importante è suonare e basta.

In teoria non ci sarebbe altro da aggiungere, in pratica tutt’altro. Suonare diventa ben presto un semplice contorno a uno stile di gioco ben più singolare e imprevedibile. Mentre si è alle prese con una qualunque canzone, il re non farà altro che distrarci con mille cose da fare. Interromperà lo spartito, evocherà le sue minime a darci fastidio, intrappolerà i personaggi in ogni modo e ci oscurerà la vista a ogni occasione concessa. Toccherà dunque soddisfare le sue richieste e nel mentre cercare di suonare quanto più possibile.

Non per fare punteggio, tuttavia. Molti stage presentano condizioni uniche in cui suonare scatenerà qualche evento: che sia generare sale e peperoncino da un tubo, caricare le batterie di una sega circolare e tanto altro ancora. Il tutto tra grasse risate, soprattutto se si gioca in cooperativa, dove il titolo dà il meglio di sé. Seppur nella struttura alla base il gioco di Second Impact Games può somigliare a un classico Guitar Hero, l’esperienza nel complessivo ci ha riportati più verso Overcooked per il suo modo di essere.

Sorrisi e canzoni

Ci si aspetta da un gioco musicale che la gran parte degli sforzi vada proprio sul comparto musicale. Eppure per Super Crazy Rhythm Castle non è questo il caso. E paradossalmente l’unico difetto da evidenziare dell’intera produzione è proprio questo. Non per affossare la qualità generale, sia chiaro: le musiche del titolo sono grandiose; si va dal blues all’heavy metal in uno schiocco di dita. E nonostante non ci siano canzoni e musiche popolari, tra beat al punto giusto, potenti assoli di chitarra e quant’altro, vi assicuriamo che la qualità del sonoro è eccellente.

Konami si è perfino impegnata a inserire – quasi di nascosto – alcune delle tracce più popolari dei suoi giochi storici. La primissima sbloccata, ad esempio, è Vampire Killer di Castlevania, riproposta però nella stessa traccia in svariati stili, dal classico al techno, giocando al contempo anche con mood, luci e colori del garage dei protagonisti.

E allora dove sta il difetto? La problematica sostanziale di Super Crazy Rhythm Castle è la sua ripetizione eccessiva dei brani proposti. Nonostante vi siano oltre trenta brani originali, il gioco ci propone spesso e (non) volentieri le stesse tracce da suonare a distanza di uno o due stage, con a volte anche lo stesso obiettivo da portare a termine – magari solo con un setting diverso.

Questa condizione, unita a una possibilissima incomprensione iniziale degli obiettivi da compiere, anche causata da certa una superficialità delle spiegazioni dei livelli, farà ben presto venire a noia le musiche più ripetute. Nulla da criticare, invece, al comparto visivo. Uno spettacolo sotto ogni punto di vista, dall’interfaccia utente pulitissima a una cura nei dettagli di ambienti e sprite.

Un Super Crazy Platino

Quel che sembra un Platino facile per Super Crazy Rhythm Castle viene presto smentito giusto da un trofeo. Oltre a finire il gioco e sconfiggere re Ferdinand I, la lista trofei chiede di dare a Zig tutta la polvere di stelle (un piccolo omaggio neppure troppo velato a Ziggy Stardust), sbloccare due personaggi segreti, vincere cento medaglie nel laboratorio musicale e, soprattutto, ottenere tre stelle in ogni livello a difficoltà Pro. Come se non bastasse, è impossibile sbloccare alcune coppe senza un amico o un secondo controller. Un Platino da maniaci!

VERDETTO

Super Crazy Rhythm Castle è un titolo formidabile, esilarante e non-sense oltre ogni immaginazione. Semplice e intuitivo, eppure dal gameplay costruito a modo, che unisce passione e sfida in ogni livello, tanto da far passare la musica stessa in secondo piano. Molto buona la musica proposta, composta quasi del tutto da pezzi originali. L’unica critica negativa è indirizzata a una certa ripetitività delle stesse tracce a distanza di pochi stage l’uno dall’altro, elemento che misto a una scarsa chiarezza in particolari tutorial farà venire presto a noia alcune canzoni. Per il resto, Super Crazy Rhythm Castle è una piccola perla, capace di garantire risate assicurate sia da soli che in compagnia.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.