Park Beyond – Recensione

Sviluppatore: Limbic Entertainment Publisher: Bandai Namco Entertainment Piattaforma: PS5 Genere: Simulazione Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 59,99 € Italiano: Audio + Sottotitoli

Realizzate parchi divertimento “belli e impossibili” con Park Beyond, titolo di Limbic Entertainment protagonista della nostra recensione. In collaborazione con Bandai Namco, questo gestionale cerca di scalzare i capisaldi del genere dal trono e diventare il miglior simulatore sulla piazza. Scoprite con noi se l’esperienza vale il prezzo del biglietto.

Verso l’infinito e oltre

Cosa fareste se, mentre ve ne state in panciolle in camera vostra, il lavoro dei vostri sogni vi piombasse letteralmente addosso? Questo è pressapoco l’incipit della storia di Park Beyond, che mette nei panni di un protagonista visionario, appassionato di progetti folli. Per uno scherzo del destino un aereo di carta lanciato dalla finestra causerà un effetto farfalla che lo porterà a diventare il fulcro della Cloudstormer.

La ditta, che si occupa di realizzare parchi divertimento incredibili, è sull’orlo del fallimento. Il vostro mentore Phil Bailey, vede però in voi un enorme potenziale e non esiterà ad affidarvi il risicato budget rimasto, nonostante le rimostranze della dirigente Izzy. Inizia così il viaggio in un gestionale che punta alla modernità strizzando l’occhio a prodotti storici come Theme Park e RollerCoaster Tycoon (come dimostra anche il trailer di lancio dal gusto squisitamente retro).

Pur avendo una storia di fondo e parecchi dialoghi, la campagna di Park Beyond non sarà però mai paragonabile a quella di un The Witcher 3. Chi avesse giocato altri titoli gestionali, come ad esempio il recente Two Point Campus, sa perfettamente di cosa parliamo. Qualche informazione di fondo, personaggi secondari e simpatiche battute, ma il fulcro di Park Beyond resta ovviamente la gestione di enormi parchi divertimento. Questi, grazie al nostro aiuto, devono diventare delle vere e proprie macchine da soldi… Oppure chiudere i battenti provandoci.

Il gameplay di Park Beyond

Quando abbiamo detto che Park Beyond tenta d’innovare con uno sguardo al passato, non stavamo mentendo. Avviando la storia, che fa sostanzialmente da lungo ed esaustivo tutorial, se ne avrà immediatamente la sensazione. La struttura con visuale isometrica, la gestione degli spazi e le ambientazioni colorate portano subito alla mente sia opere classiche che prodotti più recenti. Su tutti, Planet Coaster sembra aver dato un’importante impronta all’opera di Limbic Entertainment, che si ispira senza copiare il titolo di Frontier.

Ognuna delle otto missioni in cui la campagna è articolata consiste sostanzialmente nella richiesta di gestire un parco divertimenti. A differenza di altri prodotti in commercio, però, le strutture non saranno preimpostate. Scegliendo tra varie risposte multiple durante i dialoghi potremo infatti decidere il tema e l’orientamento di ogni parco che realizzeremo. Potrebbe essere un paradiso per famiglie, un adrenalinico complesso per adolescenti oppure una struttura dedicata ali divertimento degli adulti.

Questo consente non solo di rigiocare la storia per tentare nuove strade, ma anche di far sì che ogni parco che realizzeremo sarà unico. Parlando del lato squisitamente tecnico, proprio la creazione è uno dei punti di forza del gioco. Piazzare le strutture risulta semplice e intuitivo, così come creare montagne russe da zero. Scordatevi la fisica iperrealistica, ovviamente, ma date il benvenuto a soluzioni creative e spesso impossibili. Proprio quest’ultima parola è, peraltro, fulcro di Park Beyond.

Ma è impossibile!

Avete mai sognato qualcosa impossibile da realizzare? Qualcosa di così assurdo che andrebbe persino contro le leggi della fisica? Allora avete un’idea di ciò che vi permetterà di fare Park Beyond. Grazie al sistema dell’impossibilazione i giocatori potranno infatti dar vita a giostre che vanno contro ogni principio terrestre. Mongolfiere che voleranno davvero, cannoni spara montagne russe perfino evoluzioni impossibili.

L’impossibilazione è l’elemento creato da Limbic Entertainment per rendere unica la sua creatura, riuscendoci peraltro in maniera egregia. Non basta però: oltre a trasformare le strutture, potremo anche modificare lo staff e i negozi, per creare un parco che come detto in apertura di recensione sarà bello e impossibile. Anche l’editor dell’impossibilazione risulta sufficientemente chiaro, anche se forse un po’ sbrigativo, permettendo di gestire al meglio questa possibilità.

Del resto Park Beyond si configura, al netto di tutte le sue funzioni, come un entry level nel genere dei gestionali. Chiunque potrà lanciarsi con successo nella creazione del proprio parco divertimento, ottenendo risultati esteticamente variabili ma sicuramente efficaci. La difficoltà generale non è elevatissima ed eventuali errori sono ben tollerati. Una scelta precisa da parte del team, che abbiamo trovato vincente.

Piedi nella sabbia

La grande accessibilità di Park Beyond si riflette su una campagna semplice e non troppo longeva (almeno per il genere): basteranno infatti circa 15 ore per completare i parchi ed essere perfettamente formati per dedicarsi alla modalità sandbox. Le otto missioni sono, a conti fatti, un lungo esercizio per preparare i giocatori a divertirsi in totale libertà, creando il parco dei loro sogni.

Per quanto antitetico, questa scelta limita però le potenzialità del gioco. L’assenza di sfide secondarie, prove aggiuntive o altre modalità toglie un po’ di pepe a Park Beyond. Molti giocatori potrebbero trovare eccessivamente monotona la gestione sandbox dei parchi, privi di obiettivi da completare. Nonostante questo, le possibilità sono quasi infinite, complice una grande quantità di opzioni di personalizzazione.

Queste ultime verranno anche ampliate nei prossimi mesi dall’introduzione del sistema mod.io, che permetterà di condividere le proprie creazioni. L’assenza di un sistema integrato fin dal lancio potrebbe far storcere il naso, ma il fatto che la “toppa” al buco sia già in arrivo è sicuramente di conforto. Lo stesso dicasi per i già annunciati DLC (almeno 3), che aumenteranno sicuramente la longevità generale e magari saranno in grado d’introdurre anche nuove modalità per stuzzicare gli appassionati.

Il comparto tecnico di Park Beyond

Per cercare di offrire ai giocatori il miglior prodotto possibile, Limbic Entertainment ha gestito dei beta test che hanno permesso a Park Beyond di essere pubblicato senza troppi problemi. I comandi anche su console sono sufficientemente precisi e intuitivi, anche se non manca qualche piccolo problema. Collegarsi a strade già esistenti o sistemare piccole sviste risulta infatti macchinoso e poco intuitivo.

Niente comunque che non si possa sistemare con una patch correttiva, così come per alcuni piccoli bug e problemi di compenetrazione. L’esperienza complessiva non viene però intaccata, risultando per lunghi tratti più che positiva. Un plauso va fatto all’editor, davvero curato e semplice da utilizzare, utilissimo per creare montagne russe incredibili in pochi attimi.

Altrettanto di qualità il comparto audio, con una serie di tracce chill che si adattano perfettamente allo stile del gioco. Da sottolineare inoltre che Park Beyond risulta interamente localizzato in italiano, sia a livello di testi che di doppiaggio. Una scelta precisa e importante da parte del team e di Bandai Namco che, come sempre, mostra un occhio di riguardo per il mercato nostrano.

Il Platino di Park Beyond

Eccoci giunti all’immancabile sezione dei trofei. Il Platino di Park Beyond non è affatto impossibile come le creazioni che potremo realizzare, anzi. Si tratta infatti più che altro di una questione di pazienza, dato che sarà necessario completare una serie di richieste cumulative. Molte imprese si porteranno a termine semplicemente giocando la campagna, altre richiederanno un po’ di grind nella modalità sandbox. Se volete scoprire di più, potete consultare la nostra completissima guida trofei. Non ci saranno comunque sfide che gli appassionati di gestionali non possano… gestire.

VERDETTO

Se state cercando un'esperienza gestionale di stampo tradizionale che non rinunci all'innovazione, allora Park Beyond è il titolo che fa per voi. L'opera di Limbic Entertainment incarna perfettamente lo spirito di vecchie glorie del passato come Theme Park e RollerCoaster Typhoon, portando però il tutto nel nuovo millennio. La meccanica dell'impossibiliazione è di sicuro impatto, così come lo stile colorato e pieno di stramberie di ogni genere. Alcuni piccoli problemi, come una gestione non perfetta di alcuni elementi di creazione e l'assenza di modalità secondarie e di uno spazio di condivisione, non permettono al gioco di arrivare ancora più in alto. Siamo certi che con le migliorie e i DLC già annunciati, però, Park Beyond sarà in grado di diventare un punto di riferimento per gli appassionati del genere.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.