Home ConsoleNews PS5PlayStation Portal promosso, ma con dei grossi limiti da Digital Foundry

PlayStation Portal promosso, ma con dei grossi limiti da Digital Foundry

Lanciato sul mercato da pochi giorni, PlayStation Portal è il nuovo dispositivo da affiancare a PlayStation 5 per il remote play. Non si è fatta mancare l’opinione di Digital Foundry, che nelle scorse ore ha pubblicato una video analisi del nuovo ritrovato di casa Sony.

L’hardware viene valutato in modo generalmente positivo dal gruppo britannico, i quali sottolineano come si tratti in buona sostanza di un DualSense diviso a metà con uno schermo da 8 pollici posto nel mezzo, con tutte le caratteristiche positive del controller. Anche il display, pur non essendo al livello di un OLED (è infatti un LCD standard), si difende in fatto di scene illuminate e resa cromatica, mentre perde molto sui toni scuri a causa del contrasto limitato.

Il problema di PlayStation Portal, per Digital Foundry, risiede nella tecnologia di streaming usata per il remote play, che inciampa sull’input lag e su un’instabilità che può dipendere da vari fattori. Per ovviare a questi inconvenienti, Digital Foundry consiglia di collegare PayStation 5 al router via cavo, per non incappare un ulteriori lag, seppure anche con questa configurazione è bene non stare molto distanti dall’antenna WiFi per un’esperienza ottimale.

Va considerato anche l’input lag di circa 60-80 millisecondi aggiuntivi rispetto a quello medio registrato con la console collegata alla TV. La qualità dell’immagine risulta buona, sebbene alcuni artefatti grafici compaiano quando il segnale cala d’intensità. L’impossibilità di utilizzarlo in cloud è una delle pecche più ingombranti per Digital Froundry, così come il mancato supporto al bluetooth. Se alla luce della video analisi volete propendere su altro, noi vi abbiamo proposto due alternative gratuite a PlayStation Portal.

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Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.