Nelle scorse settimane Activision Blizzard è finita letteralmente nella bufera. Le accuse di maschilismo e abusi stanno infatti scuotendo la ditta dall’interno. Ad aggravare la situazione ci ha pensato Emily Mitchell, un’esperta in cybersecurity che avrebbe sostenuto uno scandaloso colloquio con la ditta.
Nel 2015, ha spiegato la donna a VICE, si era candidata come responsabile dei test di penetrazione per verificare la resistenza dei sistemi. La Mitchell avrebbe parlato con tre uomini di Activision, che l’hanno approcciata con domande ai limiti del surreale. Il primo le avrebbe chiesto se si era persa, il secondo se sapesse il significato del termine “Pentesting” (ossia il nome della mansione abbreviato) e il terzo se fosse venuta accompagnata dal fidanzato.
A peggiorare un colloquio già terribile ci avrebbe pensato la maglietta della giovane, recitante la scritta “Penetration Expert”. Questa ha scatenato l’ilarità dei tre individui, che si sono lanciati in battute poco simpatiche che non riportiamo (i più curiosi le trovano nell’intervista originale) ma che potete tranquillamente immaginare.
La donna si è sentita, stando alle sue parole, umiliata e arrabbiata come mai prima di quel giorno. L’unica decisione sensata che ha potuto prendere è stata quella di abbandonare il colloquio voltando le spalle ai tre uomini. Queste dichiarazioni, unite alla denuncia del dipartimento del lavoro equo, faranno sicuramente passare settimane complicate alla ditta.