Primo PianoTales from the Borderlands - Episodio 2: Atlas Mugged - Recensione

Tales from the Borderlands – Episodio 2: Atlas Mugged – Recensione

Publisher: Telltale Games Developer: Telltale Games, Gearbox software
Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3, PS Vita) Genere: Avventura Grafica Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 4,99 €

Il primo episodio di Tales from the Borderlands ci aveva davvero soddisfatto per la solita qualità narrativa a cui ci ha abituato Telltale. Proprio per questo oggi, ci ritroviamo a commentare il secondo capitolo di Tales from the Borderlands: Atlas Mugged su PlayStation 4, anche se il titolo è disponibile su PlayStation 3 e PlayStation Vita. Impressioni confermate o svolta clamorosa? Scopritelo nella nostra recensione!

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Dove eravamo rimasti?

Evitando di fare troppi spoiler, cominciamo a parlare del comparto narrativo di Atlas Mugged: la partenza dell’episodio è subito esplosiva, grazie alla vivacità ereditata dal finale di Zer0 Sum. Purtroppo però, è proprio la classica introduzione in stile Borderlands il punto più alto dell’episodio. Nonostante venga introdotto un personaggio del calibro di Jack il Bello e ci fossero premesse davvero ottime, c’è veramente poca carne al fuoco in Atlas Mugged. I dialoghi, a parte qualche divertente siparietto comico, sono abbastanza superflui così come le scelte, che ci sono sembrate, più che illusorie, poco importanti. Peccano di caratterizzazione anche le nuove comparse tra cui il meccanico Scooter e alcuni cacciatori di taglie, troppo stereotipati e che, per ora, non hanno dato un segno tangibile della loro rilevanza.

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Male anche le fasi action, sorprendenti nel primo episodio, che purtroppo risultano davvero poco coinvolgenti ma soprattutto presenti in numero nettamente inferiore rispetto a Zer0 Sum. Infine ci sono le fasi esplorative, in cui ritroveremo a dover risolvere enigmi ambientali piuttosto elementari e guidati, sezioni che in termini qualitativi e quantitativi si traducono in pochi minuti tutt’altro che memorabili. Atlas Mugged, a parte il solito twist finale e un inizio pirotecnico, può essere considerato a tutti gli effetti un capitolo transitorio anche se qualcosa di più (anche a livello di durata, che si attesta al di sotto delle due ore) si poteva davvero realizzare, integrando meglio le nuove comparse e le fasi d’azione.

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Tra scelte discutibili..

Se nel capitolo precedente lamentavamo la poca incisività delle scelte, qui il problema risiede nell’importanza delle decisioni prese. Vista la povertà narrativa dell’episodio è ovvio che anche le scelte ne risentano di conseguenza. Per curiosità abbiamo dato un’occhiata alle statistiche diffuse da Telltale a proposito delle decisioni prese dai giocatori e il dato che salta all’occhio è che di fronte ai bivi più significativi, le percentuali vedono circa il 90% d’accordo sulla scelta da fare. Un dato piuttosto chiaro, che conferma quanto detto in precedenza a proposito dell’importanza delle scelte, a cui praticamente tutti i giocatori hanno reagito in maniera pressoché identica. Comunque non disperiamo, ci sono ancora svariati capitoli in cui Telltale saprà sicuramente metterci più in difficoltà, grazie alle classiche scelte morali che hanno decretato il successo delle avventure grafiche realizzate dallo studio di sviluppo americano.

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..e ovvie conferme

Il comparto tecnico è rimasto invariato rispetto agli scorsi e probabilmente fino alla fine non ci saranno modifiche clamorose per quanto riguarda la componente grafica. Confermiamo il giudizio positivo anche per il comparto sonoro, con un’ottima soundtrack e un doppiaggio che si conferma su altissimi livelli. Unica pecca, come al solito è la mancanza della lingua italiana per i sottotitoli, ma in ogni caso non è necessaria una conoscenza approfondita della lingua per comprendere i dialoghi espressi in un gergo piuttosto chiaro.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=Yq2GbQbUeLc

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Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.

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