Home ConsoleNews PS4Ghost of Tsushima: quanto durerà la nuova trama della versione Director's Cut?

Ghost of Tsushima: quanto durerà la nuova trama della versione Director’s Cut?

Ghost of Tsushima: Director’s Cut porterà varie novità al gioco base uscito circa un anno fa. Tra queste trovano spazio dei mini giochi, tecniche, nemici e trofei del tutto inediti, oltre a una storia originale che dovrebbe impegnare i giocatori per svariate ore su PlayStation 4 e PlayStation 5.

A esserne sicuro è un utente su Reddit, presentatosi come Quality Assurance Tester dell’ultima fatica firmata Sucker Punch. Nel suo lungo post, scrive di avere già provato l’espansione e descrive vari dettagli della stessa. L’isola di Iki sarebbe grande approssimativamente come la parte inferiore della mappa di Tsushima – ovver Izuhara – popolata da nuovi animali selvatici come leopardi, scoiattoli e scimmie. Il tester parla di paesaggi “colorati” e della presenza di un vulcano, oltre a quella di arcobaleni. Stando alle sue parole, saranno introdotte nuove armature, nemici, potenziamenti per le armi e altro. La fonte sostiene di avere trascorso in totale circa 15-20 ore sull’isola, terminando la missione principale e qualche attività secondaria. Infine, l’utente ha giudicato la trama più interessante di quella del gioco principale.

Ricordiamo che i contenuti aggiuntivi saranno accessibili a partire dall’atto 2, con Jin Sakai impegnato a recarsi sulla vicina isola di Iki per indagare sulle voci di una presenza mongola. Giunto sul posto, si ritroverà coinvolto in una serie di eventi che gli faranno riaffiorare dei momenti traumatici del suo passato. Coloro che già posseggono il gioco per PlayStation 4 dovranno pagare 20 euro per i nuovi contenuti dell’espansione, ai quali dovranno aggiungere altri 10 euro per le funzionalità esclusive di PlayStation 5.

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Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.