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Jade Raymond, producer di Assassin’s Creed e capo di EA Motive, lascia Electronic Arts

Electronic Arts ha annunciato che Jade Raymond, ex-producer del franchise di Assassin’s Creed e a capo di EA Motive, ha deciso di lasciare la società.

Raymond aveva lavorato per Ubisoft fino al 2014 al già citato Assassin’s Creed e a Watch Dogs, per poi unirsi alla compagnia statunitense nel 2015 e fondare la sussidiaria EA Motive Studios a Montreal. Il team aveva contribuito allo sviluppo di Star Wars Battlefront II oltre che al progetto poi cancellato di Visceral Games.

Il suo posto verrà preso da Samantha Ryan, che attualmente collabora con BioWare, Maxis ed è responsabile della divisione mobile di Electronic Arts. La compagnia ha rilasciato una dichiarazione a GameInformer:

Samantha è nota per guidare il reparto creativo e supportare i team in modo che possano dare vita alle loro visioni. E’ una creatrice di giochi profondamente esperta con titoli che vanno da The Sims a Batman: Arkham City a No One Lives Forever e infine l’attesissimo Anthem.

Con questa decisione, Jade Raymond ha deciso di lasciare Electronic Arts. Nel suo tempo con noi, Jade ha contribuito a creare grandi team, e i nostri progetti in corso a Motive e in altri studi continueranno lo stesso. Apprezziamo tutti i suoi sforzi e auguriamo a Jade tutto il meglio per la sua prossima avventura. C’è grande creatività in tutto ciò che facciamo negli EA Studios e non vediamo l’ora di condividere le nostre idee con gli altri nei prossimi mesi.

Jade Raymond non ha ancora rilasciato nessuna dichiarazione, pertanto non sono ancora chiari i motivi per cui ha deciso di abbandonare la società che lei stessa ha creato, tuttavia sembra si parli di divergenze creative. Al momento non è chiaro cosa riserbi il futuro per lei, vi terremo aggiornati sui prossimi aggiornamenti.

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Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.