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Pic-a-Pix Color 2 – Recensione

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Come è noto, siamo particolarmente affezionati a Lightwood Games e alla loro serie di videogiochi dedicati all’enigmistica. Sulle nostre pagine trovate molte recensioni dei titoli dello sviluppatore inglese, che ha saputo attirarsi la nostra simpatia non solo per l’impegno profuso nella realizzazione di videogiochi che stimolano il ragionamento, ma anche per l’ormai famigerata cartolina di Natale infarcita di enigmi con cui allietò le festività 2019 (con tanto di bis nel 2020). Torniamo a dedicarci all’enigmistica su console con la recensione di Pic-a-Pix Color 2, con la promessa di non lasciare che i sentimenti prevalgano su un’analisi oggettiva.

Pic-a-Pix Color 2

Ancora picross

Ricordiamo brevemente che i videogiochi di Lightwood Games si suddividono in due grandi filoni. Da una parte troviamo i titoli “by POWGI”, che ruotano intorno ai giochi di parole, e dall’altra i titoli a base picross, nei quali dedicarsi ai cosiddetti nonogram. Pic-a-Pix Color 2 rientra in quest’ultima categoria, come si evince dal titolo, e si ricollega direttamente al primo capitolo omonimo riprendendone in toto le meccaniche.

Per chi ancora non mastica l’argomento e non ha letto le nostre precedenti recensioni, spieghiamo che il picross consiste nel riempire le caselle di una griglia di dimensioni variabili per ottenere un’immagine stilizzata, o pixellosa se preferite. Per annerire le caselle ci si deve aiutare con i numeri scritti in corrispondenza di ogni riga e colonna, i quali indicano la quantità di spazi neri consecutivi previsti in quella riga o quella colonna stessa. La variante “color” sta banalmente a indicare che non si tratta solo di usare il nero, bensì diversi colori, per ottenere disegni più variopinti e fantasiosi.

pic-a-pix color 2

Cambia solo il “2”

Pic-a-Pix Color 2, così come il suo predecessore, non fa altro che portare a schermo decine e decine di griglie per il picross (sono centocinquanta in tutto, per la precisione). Troviamo schemi dal 10×10 al 20×20, quindi a difficoltà crescente e adattabile alle nostre capacità, ma anche strutturati in modo da accompagnare passo passo i neofiti dalle prime sfide banali a quelle più complesse.

A livello di gameplay, i comandi sono semplici e limitati. Il tutto viene riassunto in un tutorial testuale accessibile dal menù iniziale. Quello che dovremo fare sarà trovare il punto di partenza inequivocabile, o quasi, in cui inserire le prime caselle colorate e, da lì, procedere secondo logica per completare l’intero schema. Con il tasto X inseriamo il colore, con i tasti dorsali cambiamo il colore selezionato e con il tasto Cerchio possiamo impostare caselle bianche in modo da ricordarci che non vanno colorate.

Pic-a-Pix Color 2

Non si può sbagliare

Il bello deriva proprio dalla soddisfazione di scoprire la sequenza logica e univoca che porta all’unica soluzione possibile. In questo tipo di videogiochi non bisogna mai procedere per tentativi, pena la frustrazione di dover provare e riprovare senza soddisfazione e con grande noia, ma seguire una serie di ragionamenti. Una riga da dieci caselle che prevede otto gialli e due rossi, ad esempio, ha una sola soluzione, ma anche una che prevede sei verdi e altri tre verdi, considerato che le due sequenze devono forzatamente essere separate da almeno una casella bianca. Completata una riga o una colonna si hanno abbastanza indizi per proseguire con un’altra, fino ad arrivare all’agognata immagine finale.

Per venire incontro a chi proprio non riesce a seguire il filo del ragionamento, ma anche a chi ha solo voglia di aggiungere un Platino facile (ma non veloce, tenetelo presente) alla propria bacheca, Lightwood Games ha previsto i consueti aiutini. Premendo il tasto Triangolo, infatti, si possono immediatamente cancellare eventuali caselle colorate che risultino sbagliate. I più furbetti sanno bene che, con questo metodo, basta colorare tutte le caselle di un colore, correggere, colorare tutto con un secondo colore, correggere e continuare così fino al completamento della griglia. Non c’è alcun divertimento, ma sapete anche voi che cosa significa essere un cacciatore di trofei.

Pic-a-Pix Color 2

Manca il sale

Per tutti gli altri, Pic-a-Pix Color 2 non aggiunge niente all’esperienza del primo capitolo della serie. Ci troviamo di fronte a un mero more of the same, l’equivalente di una seconda uscita in edicola di un’enorme rivista di enigmistica. L’unica cosa a variare sono i disegni nelle griglie, ma per il resto non troverete alcuno stimolo nuovo se avete già giocato a Pic-a-Pic Color o a Pic-a-Pix Pieces. La diretta conseguenza di ciò è che il videogioco, che riteniamo sempre più meritevole e fruibile nella sua versione per PlayStation Vita che in quella per PlayStation 4, sarà oro colato per i veri amanti dell’enigmistica, ma una noia mortale per tutti gli altri.

In più di un’occasione abbiamo sottolineato come Lightwood Games dovrebbe aggiungere un po’ di sale. La nicchia di estimatori dell’enigmistica è estremamente limitata e strizzare l’occhiolino ai cacciatori di trofei può funzionare solo fino a un certo punto. Sarebbe il caso di variare e arricchire l’esperienza, renderla più coinvolgente e dinamica, pensare a sfide a tempo o a variazioni sul gameplay capaci di trasformare i titoli in un vero e proprio videogioco. Mai come in questo sequel, in cui a cambiare è solo il numero nel titolo, abbiamo sentito forte questa necessità.

Niente da dire sul comparto grafico, inesistente e come sempre limitato alla riproposizione a schermo di una griglia. Fastidiosissimo, ormai lo diciamo senza giri di parole, l’accompagnamento musicale, che parte a volume altissimo e stritola il sistema nervoso, per non dire qualcos’altro, costringendoci ad abbassare del tutto il volume.

Trofeisticamente parlando: facile non significa veloce

I ventitré trofei di Pic-a-Pix Color 2 rappresentano un facile metodo per ottenere un Platino in più, anzi due se sfruttate il cross-buy con PlayStation Vita. Facile non significa però veloce, perché anche il metodo della correzione degli errori richiederà una certa costanza e una dedizione totale. Scordatevi insomma di guardare lo smartphone o un secondo televisore mentre giocate, perché dovrete sempre essere ben presenti per riempire le griglie. Uomo avvisato…

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
5/10
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Classe ’85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura e i videogiochi e recito dal 2004 con l'Associazione Culturale VecchioBorgo. Eterno bambino, amo la vita e guardo sempre allo step successivo, soprattutto se è più in alto del precedente. Sono grato a PlayStationBit per avermi fatto scoprire la (sana) caccia ai trofei e i Metroidvania.