Home ConsoleNews PS4La Yakuza dietro la cancellazione di Silent Hills: ecco l'inquietante retroscena

La Yakuza dietro la cancellazione di Silent Hills: ecco l’inquietante retroscena

Una premessa: in Giappone, il gioco d’azzardo, è illegale. La cosa viene però facilmente aggirata e tollerata dalle autorità nipponiche, ricorrendo ad escamotage di diverso tipo. Infatti, qualora giochiate al celebre Pachinko e risultiate vittoriosi, non vincerete alcun premio in denaro, almeno non direttamente. Vi verranno infatti consegnate delle “palline” colorate, che solo una volta usciti dagli appositi locali verranno “tradotte” in denaro sonante, il più delle volte da parte di un esponente della Yakuza. Già, proprio la mafia giapponese detiene praticamente il controllo totale di questo tipo di attività. Un’ulteriore dimostrazione che tutto il mondo è paese, e che ritenere che tutti i mali sorgano in Italia, mentre la Terra del Sol Levante sia un paese dei balocchi, non sia altro che il pensiero di individui la cui mente è annebbiata da uno strangolante qualunquismo. L’allarmante problema sociale del suicidio dovrebbe convincere anche i più scettici dotati di un minimo di buonsenso.
Sia come sia, sul web ha cominciato a girare l’ipotesi che proprio la Yakuza possa essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso nella cancellazione di Silent Hills. Come? Beh, Konami non naviga in acque tranquille, ed inoltre la maggiore percentuale dei propri introiti derivano dal Pachinko, già citato. Questo avrebbe portato il publisher a pensare di chiudere la divisione gaming per console, specie per quanto riguarda i progetti “a tripla A”, che pur facendo muovere un consistente quantitativo di denaro, ne richiedono altrettanto per essere sviluppati. Da qui la rottura con Kojima, e la cancellazione di Silent Hills con tanto di P.T. rimosso dallo Store. La stessa Yakuza potrebbe avere fatto pesanti pressioni proprio ai piani alti di Konami, in virtù dei maggiori guadagni che deriverebbero se il publisher si dedicasse esclusivamente al gioco d’azzardo, lasciando perdere Metal Gear Solid, Pro Evolution Soccer e compagnia.
Si tratta di speculazioni da prendere con le pinze, siete avvisati. Ma pensare lateralmente non ha mai fatto male a nessuno.

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Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.