Fedele alla tradizione
The Evil Within, almeno dal capitolo che abbiamo potuto provare, sembra più improntato verso l’azione silenziosa rispetto a quella maggiormente frenetica. La scelta risulta comunque più che azzeccata, visto che il nascondersi, fuggire o uccidere i nemici silenziosamente è divertente, grazie anche a una intelligenza artificiale ben equilibrata. Oltre alle fasi stealth ci troveremo spesso di fronte a sequenze cinematografiche simili a quick time event, in cui, ad esempio, dovremo sfuggire da trappole mortali. Queste fasi sono decisamente tra le più riuscite e oltre a contribuire all’atmosfera generale di tensione, aumentano notevolmente la varietà del gameplay.
Buona anche la difficoltà, sapientemente equilibrata per facilitare l’approccio a chiunque senza però snaturare troppo il gameplay. Ultima ma non meno importante feature, è quella della crescita del protagonista: collezionando barattoli di cervelli (!) sparsi per il gioco potremo potenziare abilità ed inventario del detective Castellanos. A seconda del nostro approccio all’avventura, che sia silenzioso o action, bisognerà scegliere attentamente se migliorare le abilità del personaggio (energia, resistenza) o delle proprie armi (capacità del caricatore, potenza, precisione).
The Evil Within offre anche diversi enigmi ben realizzati, più che per la difficoltà (non eccessiva) per la loro interessante varietà. Oltre a spezzare l’azione, sono utili a diversificare il gameplay obbligando il giocatore non solo al ragionamento, ma anche ad un’attenta esplorazione degli ambienti, al fine di non mancare nessun indizio.
Bello da giocare… e da vedere
The Evil Within riesce a sfruttare ottimamente anche l’hardware di nuova generazione, grazie ad una realizzazione tecnica superba. In particolare effetti di luce, dettagli delle ambientazioni e design dei mostri sono riusciti a convincerci pienamente. L’atmosfera tetra ricreata nella demo che abbiamo provato è riuscita a tenerci sempre col fiato sospeso, quindi per noi è pienamente promossa. A contribuire alla suspance doveroso segnalare anche l’accompagnamento sonoro, in particolare effetti e rumori ambientali, mai troppo appariscenti ma in grado di svolgere alla grande il proprio lavoro.
httpvh://www.youtube.com/watch?v=X3t1TVtfUfE
Conclusione
The Evil Within ci ha pienamente convinto: stiamo parlando di un mix di diversi sotto-generi horror, che riesce a non sconfinare mai nel “trash”. Accompagnato da un gameplay classico e un’atmosfera ricreata alla grande, il titolo Bethesda potrebbe essere davvero l’erede spirituale dei grandi classici dell’horror che si sono persi per strada a causa della loro “conversione” al genere shooter. The Evil Within è uno dei titoli più interessanti per appassionati e non solo, rivelandosi una delle sorprese più gradite di questa GamesCom.
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