Nei giorni scorsi vi avevamo aggiornato sulla polemica creatasi intorno alla storia delle microtransazioni in Battlefront II, che ha portato EA a fare un passo indietro dopo le accese discussioni che minavano le possibili vendite del gioco.
Ora, a distanza di qualche giorno, sembra che queste polemiche siano state ascoltate anche da molti organi governativi sparsi in tutto il mondo. Analizzata la situazione, questi politici hanno mosso accuse molto pesanti riguardanti il sistema di “ricompense con le casse”, che, secondo loro, può essere considerato un vero e proprio gioco d’azzardo.
Queste accuse, mosse principalmente in USA e Belgio, sembrano però non considerare l’andazzo che molti titoli hanno preso nel corso degli ultimi anni. I primi esempi che mi vengono in mente sono Overwatch e Gears of War 4 che, con le dovute differenze, offrono in sostanza il medesimo sistema di ricompense. Non ci soffermiamo poi troppo sui moltissimi titoli free-to-play che offrono questo sistema come unico metodo di progressione.
Insomma, tutte queste accuse, se devono essere proprio fatte, andrebbero fatte sul sistema in generale, senza accanirsi eccessivamente sul titolo del momento. Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con questa lettura?
[…] In un recente podcast pubblicato sul canale Youtube di BaerTaffy, Edmund McMillen (papà di Super Meat Boy e The Binding of Isaac) ha rilasciato dichiarazioni piuttosto scottanti su Electronic Arts, già coinvolta, suo malgrado, in un’enorme diatriba dopo il “caso” Battlefront II. […]
[…] In un recente podcast pubblicato sul canale YouTube di BaerTaffy, Edmund McMillen (papà di Super Meat Boy e The Binding of Isaac) ha rilasciato dichiarazioni piuttosto scottanti su Electronic Arts, già coinvolta, suo malgrado, in un’enorme diatriba dopo il caso Battlefront II. […]