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Elden Ring: tutto ciò che sappiamo su salvataggi trasferibili, risoluzione, frame rate e ray tracing

Il silenzio che ha avvolto Elden Ring per un lungo tempo si è finalmente sciolto. Nelle scorse ore, Bandai Namco e FromSoftware hanno condiviso una serie d’informazioni sugli aspetti tecnici, grafici e sul trasferimento dei salvataggi tra le edizioni PlayStation 4 e PlayStation 5 dell’attesissimo action GdR.

Si viene a scoprire che, tanto su PlayStation 4, quanto sulla versione Pro della console, la risoluzione potrà arrivare fino a 1080p dinamici, con 30 fps e HDR (fino a 1800p con il checkerboard rendering su PlayStation 4 Pro). Come lecito aspettarsi, su PlayStation 5 le prestazioni generali saranno superiori, con risoluzione fino a 4K dinamici, 60 fps, HDR e ray tracing supportato. A proposito di questo ultimo, stando al sito ufficiale il supporto a tale tecnologia verrà implementato tramite patch gratuita, ma non è chiaro se tale sarà successiva al lancio o meno. Non è stato neanche specificato se la caratteristica sarà attiva per entrambe le modalità previste solo per PlayStation 5. I possessori della nuova ammiraglia potranno infatti scegliere tra Performance e Resolution, con la prima che abbassa la risoluzione portando il framerate a 60 fps, mentre la seconda darà priorità alla risoluzione a discapito del framerate, bloccandolo a un massimo di 30 fps. Le due modalità grafiche influenzeranno anche la quantità di vegetazione e degli oggetti presenti nello scenario.

In ultimo, i salvataggi della versione PlayStation 4 possono essere trasferiti su PlayStation 5 senza alcuna limitazione, mentre non è possibile il contrario. I giocatori potranno quindi proseguire la propria partita su PlayStation 5 avendola iniziata su PlayStation 4 trasferendo i propri salvataggi, consapevoli però di non potere fare il processo inverso. In attesa del lancio di Elden Ring previsto per il 25 febbraio 2022, avete visto le classi disponibili nella closed beta?

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Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.