Dieci giochi che (forse) non sapevate fossero diventati board game – Speciale

Due mondi che sempre più frequentemente si stanno intrecciando sono quelli, per la verità molto simili, dei giochi da tavolo e dei videogiochi, con tantissimi titoli che sbarcano su console tentando di conquistare anche il mondo digitale oltre che quello fisico. Ma ci sono dei brand che hanno fatto il percorso inverso, diventando prima dei videogiochi di successo e, solo in seguito, trasformati in board game pronti a farci divertire con carte, miniature e dadi? Ebbene, ecco dieci videogiochi che (forse) non sapevate essere diventati dei divertenti giochi da tavolo.

1. Bloodborne

Quando un creatore di successo si mette a lavorare su un brand di successo, allora non può che venirne fuori un prodotto decisamente interessante. Uno dei più noti esponenti dei videogiochi trasformati in board game è sicuramente Bloodborne; l’opera di From Software ha infatti stuzzicato il genio creativo di Eric M. Lang che ha dato vita a un gioco semi-cooperativo. Edito da Asmodee, fino a cinque giocatori potranno diventare dei cacciatori e sfidare i terribili mostri e gli enormi e micidiali boss del gioco (sotto forma di carte) usando tantissime armi da taglio e da fuoco e, soprattutto, cercando di riservare qualche scherzetto ai propri compagni di viaggio per uscirne vincitori.

2. The Binding of Isaac

Se vi state chiedendo quale sia stato uno dei progetti di maggior successo del 2018 su Kickstarter, sappiate che il gioco di carte creato dall’ideatore di The Binding of Isaac e basato proprio sull’apprezzato roguelike ha ricevuto più di 2.500.000 di dollari da oltre 35.000 backer. Four Souls, questo il nome scelto per il gioco, sfrutta le meccaniche rodate del videogioco e permette a un massimo di quattro persone di vestire i panni di uno dei personaggi del titolo e lanciarsi nel dungeon, combattendo mostri e acquistando tesori per ottenere quattro anime e vincere la partita.

3. The Witcher

Non tutti i videogiochi hanno una campagna da cinque ore completabile mangiando fruttini e bevendo succhi (cit.); The Witcher 3 è uno di quei giochi che richiedono dedizione e mesi di gioco per essere completati, dunque la versione fisica dell’opera di CD Projekt RED non poteva essere da meno. The Witcher Adventure Game è un classico titolo da cuori forti, che terrà da due a quattro eroi nel mondo fantasy di Andrzej Sapkowski per un minimo di due ore a partita. Tra regole da imparare, segnalini e dadi, potrete facilmente riempire una serata intera di gioco divertendovi (e possibilmente cooperando).

4. Fallout

Il successo di Bloodborne ha evidentemente stimolato il team di Asmodee, che ha deciso di trasformare in gioco da tavolo un altro grandissimo successo del mondo dei videogiochi, una serie post-apocalittica sviluppata da Bethesda. Stiamo, ovviamente, parlando di Fallout; nell’omonimo gioco da tavolo, un massimo di quattro giocatori seguiranno una narrazione ramificata all’interno della Zona Contaminata, interpretando uno dei cinque archetipi disponibili, con tutti i pro e i contro che ne derivano. Piccola chicca: questo board game potrà essere giocato anche in singolo, per serate solitarie all’insegna delle radiazioni.

5. Assassin’s Creed

Gallina dalle uova d’oro di Ubisoft, la serie Assassin’s Creed negli anni ha nutrito una schiera sempre maggiore di fan, con prodotti dalle fortune e dalla qualità altalenanti. Una delle saghe più apprezzate è quella che vede protagonista l’italianissimo Ezio Auditore, tanto da farla diventare un gioco da tavolo. Assassin’s Creed: Brotherhood of Venice è infatti un altro progetto che ha trovato respiro su Kickstarter e vanta, a differenza di altri titoli fin qui elencati, una foltissima schiera di quasi centocinquanta miniature, una campagna di oltre venti ore tutta da giocare e un prezzo decisamente ragguardevole: più di cento euro.

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.

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