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Sony e la censura: in arrivo maggiori restrizioni contro i contenuti espliciti nei videogiochi?

I vertici di Sony sarebbero in procinto di adottare misure più severe nei riguardi dei contenuti espliciti mostrati nei videogiochi. Secondo quanto riportato dalla redazione del The Wall Street Journal nelle scorse ore, l’azienda vorrebbe implementare delle politiche più stringenti per lo sviluppo e la pubblicazione dei suoi titoli.

Questa nuova linea di pensiero mira a limitare o, nei casi più eclatanti, rimuovere la presenza di contenuti sessualmente espliciti all’interno dei giochi PlayStation 4 commercializzati in Europa, Nord America e nei territori asiatici (basti citare il caso di Devil May Cry 5 censurato temporaneamente solo su questa versione). L’iniziativa sembra nascere sulla spinta del movimento #MeeToo statunitense, che, in linea di principio, punta a difendere le donne da possibili molestie o minacce, e pertanto riflette la crescente preoccupazione per la rappresentazione della figura femminile all’interno di un prodotto d’intrattenimento.

Stando al portavoce di Sony intervistato sulla questione, le nuove linee guida dovrebbero contrastare il fenomeno “in modo che i creatori possano offrire contenuti di qualità sulla piattaforma, così che il gioco non inibisca la crescita e lo sviluppo dei più giovani, i soggetti più a rischio”. L’obiettivo sarebbe quello di creare dei titoli che, a dispetto del PEGI 18 o dell’etichetta Mature (secondo lo standard ESRB del Nord America), siano adatti a un pubblico eterogeneo.

PlayStation 4 è a oggi la console più venduta al mondo, con quasi cento milioni di unità piazzate e il suo marchio rappresenta, in alcune zone, sinonimo stesso di videogioco. Per questo la società ritiene opportuno allontanarsi da questioni delicate, anche per evitare contestazioni e azioni legali da parte di singoli e di organizzazioni senza fini di lucro a tutela dei consumatori.

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Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.