Un ex-dipendente Ubisoft ha rilasciato su Reddit interessanti dichiarazioni sul pessimo ambiente di lavoro che si respirava quando Assassin’s Creed III era in sviluppo, inficiando dunque sul prodotto finale stesso.
Il dipendente in questione ha infatti dichiarato che le aspettative dei manager era troppo alte per essere conseguite da un solo studio di sviluppo e dunque Ubisoft decise di dividere il progetto nei suoi vari studi in giro per il mondo. Da Ubisoft Quebec a Ubisoft Bucarest passando per Ubisoft Annecy e Ubisoft Singapore, tutti si occuparono di una diversa parte del gioco. Ciò, però, non fece altro che frammentare il lavoro e renderne la gestione impossibile, con una comunicazione tra le parti praticamente inesistente.
Senza la cooperazione necessaria, il prodotto finale risultò davvero scadente. Ciliegina sulla torta? I piani alti di Ubisoft decisero di affidare lo sviluppo delle sequenze del presente e della storia di Desmond al team meno esperto. Il prodotto finale fu ciò che molti di noi conoscono. Per chi non lo sapesse, si tratta di sezioni semplicemente pessime.
Queste dichiarazioni dovrebbero far riflettere Ubisoft e spingerla a cambiare politica sull’uscita a cadenza annuale dei suoi giochi in quanto ciò va ad inficiare, ovviamente, il risultato finale.
