PlayStationBit ha deciso di non valutare più, singolarmente, ogni singola uscita che forma titoli “a episodi”. Piuttosto, il corpo dell’articolo sarà aggiornato di volta in volta, di capitolo in capitolo, così come il voto, facendo una somma di tutto quanto visto finora.
In prima pagina troverete un paragrafo relativo all’ultimo episodio uscito, al comparto audio-visivo e ai trofei, mentre in quelle seguenti il nostro parere in merito a quanto già visto.
La notizia della chiusura degli studi di Telltale Games, società statunitense nata nel lontano 2004 grazie a un gruppo di ex-dipendenti LucasArts che decisero di mettersi in proprio, ha lasciato davvero tutti senza fiato. Dopo una serie di prodotti dalla qualità e dalle glorie altalenanti, la casa di sviluppo era riuscita ad affermarsi grazie a un’avventura grafica basata sulla celebre serie The Walking Dead, offrendo ai giocatori una (dis)avventura da vivere in prima persona assieme a Lee e alla giovane Clementine, personaggio che farà poi da filo conduttore tra le quattro stagioni della serie.
Sembra davvero un crudele scherzo del destino il fatto che proprio la stagione finale della serie che lanciò lo studio nel 2012, la quarta appunto, sia anche quella che ne segnerà la definitiva chiusura. Lasciando da parte i sentimentalismi, analizziamo The Walking Dead: The Final Season.
Episodio 4: Ritorno a Casa
Quando si arriva alla conclusione di una lunga saga è un po’ come giungere alla fine di un percorso che, nel bene e nel male, ci ha formato e ci ha saputo regalare emozioni. Lo spirito con cui ci avviciniamo al quarto e ultimo episodio della serie ispirata a The Walking Dead è esattamente questo, aggiungendo anche un velo di tristezza.
Bando ai sentimentalismi, comunque, in Ritorno a Casa riprendiamo esattamente da dove eravamo rimasti, con una Lily in balia della nostra precedente decisione, una nave esplosa e tanti dubbi su chi effettivamente si sia salvato. Clementine e AJ sono il fulcro di questo episodio conclusivo; entrambi sostanzialmente illesi, riusciranno a sfuggire a nemici e morti viventi per riunirsi ad alcuni compagni tra cui James, scioccato dalle nostre azioni e deciso a trovare la sua strada, prendendo le distanze dalla nostra scia di morte e devastazione.
Dopo una prima parte molto attiva e un intermezzo con vari dialoghi, ci ritroveremo a dover fare i conti con un climax di eventi che porteranno a una conclusione che, tutto sommato, ci si aspettava, con il faccia a faccia dei protagonisti in un momento drammatico. Dovendo analizzare l’avventura sotto il lato tecnico e narrativo, e dovendo evitare gli spoiler, possiamo dirvi che per quello che ci riguarda il finale di The Walking Dead, dopo averlo tanto atteso, si è rivelato tanto prevedibile quanto deludente. Un duro colpo per i fan della serie che si aspettavano una conclusione degna di questa ormai storica saga.
Mira ballerina
A livello tecnico, Ritorno a Casa non ci mostra nulla di nuovo rispetto a quanto visto nei precedenti capitoli. L’episodio sfrutta le prime battute di gioco per introdurre nuovamente l’arco, arma legata a un sistema di mira mobile semplicistico e tutt’altro che esaltante, che ricorda un punta e clicca di qualità mediocre.
La tanta azione è accompagnata da svariati momenti in cui dovremo sfruttare questo sistema mentre i quick time event saranno fortunatamente meno rispetto al precedente episodio, anche se la consueta legnosità dei comandi accompagnata da qualche calo di frame rate si farà sentire. Passabile la localizzazione in italiano, che avevamo criticato in Giocattoli Rotti e che per l’occasione è stata migliorata.
Risicata infine la longevità. Rispetto a un terzo capitolo tutto sommato in linea con gli altri, il ritorno a casa dei nostri eroi sarà completabile in poco più di un’ora e mezza, senza particolari segreti da scoprire o situazioni dubbie che possano spingere a rigiocare l’episodio da zero, nemmeno la presenza di due finali per la verità sostanzialmente uguali tra loro, altro motivo di delusione, se non per piccoli dettagli.
Zombi in alta definizione
Dopo i miglioramenti notati nei recenti trascorsi, Telltale è riuscita a compiere un altro passo in avanti sotto il profilo tecnico. Pur con qualche difetto nelle animazioni, la grafica è evidentemente migliorata, grazie a un’ottima gestione di luci e ombre. Di alto livello, come sempre, il doppiaggio in lingua originale. Nota lieta, infine, la localizzazione dei sottotitoli in lingua italiana, come già successe per la prima stagione della serie.
Trofeisticamente parlando: ma non era tutto facile?
A differenza di altri titoli targati Telltale, che hanno abituati i giocatori a Platini rapidi e senza pensieri, la lista trofei di The Walking Dead: The Final Season vanta, oltre ai classici trofei legati alla storia, anche una serie di coppe mancabili relative a collezionabili ed eventi. Sfruttando la nostra guida, già disponibile in anteprima italiana, qualsiasi cacciatore riuscirà a sbloccare tutte le coppe virtuali.
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